• Cb FOCSIV, 2008

Caschi Bianchi Ecuador

La porta aperta

Testimonianza da Salinas de Guaranda, laboratorio andino di economia solidale, dove si semina la voglia di sognare.

Scritto da Katia Rizzardi

Dallo scorso mese di novembre mi trovo in Ecuador, come volontaria Focsiv in servizio civile. Sto vivendo a Salinas de Guaranda, un paesino di mille abitanti, a 3600 metri di altitudine, sulle Ande della provincia Bolivar, nel centro del paese, a sei ore di autobus dalla capitale, Quito.

La parrocchia Salinas è composta da trenta piccole comunità, distribuite tra i 900 e i 4300 metri di quota, che distano dal centro parrocchiale da 15 minuti fino a tre ore di viaggio in fuoristrada. Nella parrocchia vivono meticci e indigeni kichwa. Qui c’è una missione salesiana, fondata ad inizio anni Settanta da padre Antonio Polo, veneziano, persona di grande carisma. Nel corso degli ultimi trenta anni, l’unione della gente salinera, l’entusiasmo di padre Antonio e l’appoggio di molti volontari hanno fatto sì che Salinas diventasse un esempio di sviluppo sostenibile, costruito sulla microfinanza etica e sulle microimprese comunitarie. A Salinas esistono un caseificio, una fabbrica di cioccolata, torroni, succhi di frutta e marmellate, una filanda, un laboratorio di tisane e oli essenziali, e molte altre attività comunitarie, le quali creano lavoro, producono trasformati di qualità (destinati anche all’esportazione) e generano utili, che contribuiscono a finanziare le attività della missione (www.salinerito.com). Salinas, laboratorio andino di economia solidale, è attualmente chiamata ad affrontare le stesse sfide che attendono le valli del mio Trentino: integrare le diverse realtà del proprio territorio e coinvolgere le nuove generazioni.

 Che sto facendo qui? Sto collaborando come agronoma nelle attività agro-forestali della missione salesiana. C’è tanto da fare! Da trenta anni a questa parte, le famiglie della parrocchia si sono prevalentemente dedicate all’allevamento di vacche da latte, abbandonando la coltivazione di specie erbacee; il patrimonio forestale nativo della parrocchia è stato gradualmente sostituito da pascolo, incrementando così il rischio idrogeologico. È questo il contesto in cui si inserisce il mio lavoro. Allo scopo di migliorare l’alimentazione delle famiglie e creare fonti di reddito integrative, sto promovendo la realizzazione di orti familiari biologici (coltivazione di orticole, frutticole e piante medicinali); inoltre, sto collaborando nella riforestazione con specie native. Sto anche partecipando alla costruzione di un progetto di commercio equo e solidale, che coinvolge Equoland (organizzazione fiorentina di commercio equo) e alcune comunità coltivatrici di cacao nella provincia Bolivar. Equoland ha creato un interessante sito internet e un blog dedicati al progetto (www.ciocador.it), gettando un ponte di comunicazione tra i produttori del Sud e i consumatori responsabili del Nord.

Salinas mi sta donando delle esperienze davvero forti, che non è facile descrivere. Svegliarsi con il canto del gallo. Mangiare in comunità, condividendo piatto e cucchiaio. Cantare in kichwa. Vivere senza televisione, radio, giornali e pubblicità. Incontrare la straordinaria bellezza della Creazione: i pendii che si susseguono a perdita d’occhio, il profilo innevato del vulcano Chimborazo, le nuvole come tappeto. Stringere centinaia di mani. Guardare al Vangelo con gli occhi dei poveri: lotta, liberazione, giustizia, attesa, riscatto. Zappare l’orto come gesto rivoluzionario: costruire la fiducia in se stessi, riconoscere il buono, bello e giusto della propria cultura, investire nel futuro, seminare la voglia di sognare.

La porta della casa di padre Antonio è sempre aperta: il vecchio tavolo da pranzo è un crocevia di volti e di storie. Davanti a una tazza di caffè bollente, ci si lascia contagiare dallo stile salinero: voglia di mettersi in gioco, rinuncia ad ogni ideologia o estremismo, apertura concreta all’altro. Protetti da un’immagine sorridente di Don Bosco, ci si lascia interpellare dall’augurio-invito di padre Antonio: “Che ciascuno, ad ogni latitudine e longitudine, metta a frutto i propri talenti per la costruzione del Regno!”

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