1999-2001 – Corpi di Pace e Parlamento Europeo
Il proseguo Europeo alla proposta di A. Langer ed E. Gülcher
Il Corpo Civile di Pace si configura come strumento civile permanente, composto di volontari e professionisti della società civile, finanziato e gestito da un’autorità centrale legittima (nel caso europeo una commissione esecutiva, nel caso nazionale un’agenzia pubblica), con compiti di:
a) monitoraggio,
b) interposizione,
c) network building,
d) confidence building,
e) comunicazione.
A livello europeo, sebbene il dibattito sull’argomento sia iniziato nel 1995 con A. Langer (presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Europei) ed E. Gülcher (coordinatore dell’intergruppo parlamentare europeo su pace, diritti e sicurezza umana), passi avanti significativi sono stati fatti solo dal 1999.
“La risposta militare, per quanto necessaria per porre fine al confronto violento, non è sufficiente a creare un’effettiva riconciliazione tra le parti. A tale riguardo, l’idea del CPCE dovrebbe essere presa in considerazione dall’UE quale ulteriore mezzo per accrescere e rendere la sua azione ancora più efficace. Agevolare il dialogo e ripristinare le condizioni di reciproca fiducia sono compiti troppo spesso trascurati che dovrebbero far parte di ogni missione di pace” si legge nella raccomandazione del Parlamento Europeo del 10 febbraio 1999 sulla istituzione di un Corpo Civile di Pace Europeo.
Ed ancora nel 2001 nella risoluzione del Parlamento Europeo sulla comunicazione della Commissione Europea del 13 dicembre 2001 per l’istituzione di un Corpo Civile di Pace Europeo nell’ambito del Meccanismo di Reazione Rapida:
“19. si rammarica del fatto che né la recente comunicazione della Commissione, né il Consiglio o il Consiglio europeo abbiano dato seguito alla proposta presentata dal Parlamento nella sua risoluzione del 17 maggio 1995 sul funzionamento del trattato sull’Unione europea nella prospettiva della Conferenza intergovernativa del 1996 – Attuazione e sviluppo dell’Unione(14) , e nella sua succitata raccomandazione del 10 febbraio 1999, sull’instaurazione di un Corpo di pace civile europeo;
20. ribadisce la necessità di istituire tale Corpo di pace civile europeo nel quadro del meccanismo di reazione rapida della Commisisone, cui spetterebbe il compito di coordinare a livello europeo la formazione e l’invio di specialisti civili per attuare misure pratiche per la pace, quali arbitrato, mediazione, distribuzione di informazioni imparziali, attenuazione degli effetti dei traumi e ripristino di un clima di fiducia fra i belligeranti, aiuti umanitari, reintegrazione, riabilitazione, ricostruzione, istruzione nonché monitoraggio e miglioramento della situazione dei diritti umani, comprese le relative misure di accompagnamento”
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