Caschi Bianchi Zambia

Come in una centrifuga, il mio primo sguardo sullo Zambia

Un forte radicamento nel presente, bambini, giovani e ragazze che si destreggiano tra una forte energia vitale e le sofferenze alle quali vengono esposti troppo presto: sono questi gli elementi che il Primo Sguardo di Alice ha catturato durante le sue prime settimane di Servizio Civile a Ndola

Scritto da Alice Cernuschi, Casco Bianco in Servizio Civile con Apg23 a Ndola

Il mio primo impatto con lo Zambia è stato come entrare in una centrifuga. Ogni cosa sembra sospesa in un tempo che si muove diversamente: da una parte mi sembra di essere appena arrivata, dall’altra mi sembra di essere qui da molto più tempo.

Le giornate scorrono con una lentezza che ha un fascino tutto suo, un ritmo dilatato che invita a rallentare e adattarsi. Attività che da noi richiederebbero pochi minuti qui si trasformano in lunghe, ma significative, esperienze. Cucinare su un piccolo braciere, lavare i vestiti a mano e persino andare a prendere l’acqua al pozzo diventano momenti di connessione con la famiglia e la comunità. Questi compiti, che da noi vengono svolti con rapidità grazie alla tecnologia, qui conservano i loro tempi lenti e impegnativi.

Ciò che mi colpisce di più è la vitalità della popolazione, incredibilmente giovane. I bambini sono ovunque, con i loro sorrisi contagiosi che illuminano anche le giornate più lunghe. Hanno un’energia incredibile, una fantasia che trasforma ogni oggetto in un gioco, ogni angolo di strada in un’avventura. Li vedi correre, ridere, inventare mondi con così poco. I loro sorrisi parlano di una gioia semplice, di una felicità che nasce dalle piccole cose, come un pallone improvvisato o una pozzanghera dopo la pioggia. Eppure, se i loro sorrisi raccontano di felicità, spesso i loro occhi rivelano sofferenza, abusi e povertà, realtà che conoscono fin troppo presto.

Ancora più complicata è la realtà delle ragazze, che ricoprono totalmente il ruolo di custode del focolare domestico. Tutte le azioni che rendono un’abitazione una casa non ricadono solo sulle madri, che spesso sono molto giovani, ma anche sulle figlie. Fin da piccole, le ragazze sono coinvolte nelle mansioni della casa e le ho viste accudire i fratellini più piccoli con grande responsabilità, come farebbero delle madri. Questa realtà impone loro un ruolo di cura già in tenera età, lasciando poco spazio al gioco o alla spensieratezza.

Qui, la vita scorre secondo ritmi lenti e radicati nella terra, che è rossa e infinita. Questa terra si scontra in un contrasto vibrante con il blu profondo del cielo, creando un panorama che sembra sospeso tra terra e aria. Il verde degli alberi avvolge il paesaggio, mentre i fiori viola degli alberi di jacaranda aggiungono un tocco di bellezza inaspettata. Le persone qui sono radicate nel presente, con grandi sogni verso il domani, ma spesso impossibilitate di vedere oltre l’oggi, bloccate dalle sfide che il quotidiano porta con sé.

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