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Caschi Bianchi Filippine

GLI INDIGENI NELLE FILIPPINE E LE RELAZIONI DI COPPIA

Fra le conseguenze del supertifone Haiyan: il racconto di una storia d’amore che genera sogni e speranze, per una comunità da ricostruire

Scritto da Giacomo Bacchini e Francesca Orietti, Caschi Bianchi in Servizio Civile con Caritas Italiana a Kalibo

Ci troviamo sull’isola di Panay, più precisamente a Kalibo, dove stiamo svolgendo un anno di servizio civile. Siamo arrivati nelle Filippine 4 mesi fa come Caschi Bianchi e da allora abbiamo avuto numerose occasioni di entrare in contatto con gli IPs (Indigenous People) della zona, chiamati Ati. Nell’isola di Panay, più precisamente a Kalibo nella provincia di Aklan, le comunità indigene sono molto presenti, e sono di fatto il cuore pulsante del progetto che ci ha attirato in questo paese.

Dopo che questa zona ha vissuto le tremende conseguenze del passaggio del supertifone Haiyan, Caritas è intervenuta con un progetto di relocation e housing rivolta alla parte più debole della società, individuabile prevalentemente nella popolazione indigena. Nel 2013 Cartitas italiana ha stretto una collaborazione con la Caritas locale (DSAC Kalibo) avviando un processo che ha portato all’acquisizione di un terreno nel barangay di Aliputos, a circa 20 minuti dal centro di Kalibo, destinato alla costruzione di case in cemento e bambù per 26 famiglie che prima vivevano in una condizione di semi-nomadismo. Per la maggior parte di loro la vita vedeva il continuo spostamento da una città all’altra, alla ricerca di un luogo dove garantirsi una stabilità e migliori possibilità economiche. Dopo anni di duro lavoro, incertezze, ma anche una forte determinazione, il progetto ha raggiunto un importante traguardo: il passaggio di proprietà di case e terreno ai destinatari finali. Il percorso, tuttavia, è appena iniziato. A molti individui e famiglie mancano ancora dei mezzi di sostentamento sicuri così come un’educazione all’autosostentamento e alla convivenza. Questo processo ha comportato un cambiamento nella loro vita e abitudini, e anche nelle loro aspirazioni per il futuro. Ma quali effetti ha avuto, in termini pratici, questo cambiamento sulle dinamiche famigliari e sulla vita di coppia?

All’interno della comunità IP di Aliputos c’è un gran numero di giovani coppie. Tra queste, una in particolare ha attirato la nostra attenzione per l’energia che trasmette e per il loro passato.

Dopo essere stati ospitati a casa loro per una notte, durante la nostra prima immersione nella comunità, abbiamo sviluppato un certo grado di confidenza con loro. E così, durante la nostra seconda immersione abbiamo fatto una chiacchierata più in profondità insieme a loro: ci siamo seduti in cerchio sulla loro stuoia di bambù sul pavimento e abbiano iniziato a fargli domande per saperne di più sulla loro storia. Una ragazza della comunità ci aiutava con la traduzione dal loro dialetto locale.

LA LORO INFANZIA

Niño e Lourdes sono nati nell’isola di Guimaras, nei comuni di Jordan e Valencia.

Niño, 34 anni, è il terzo di 7 fratelli. Durante l’infanzia ha aiutato la sua famiglia raccogliendo orchidee in montagna che poi la sua famiglia vendeva al mercato locale. Ricorda con nostalgia il tempo passato trascorso scalando le montagne con i suoi fratelli. Con la famiglia si è poi trasferito a Kalibo, nella comunità di Bulwang, per trovare migliori opportunità. È andato anche a scuola, ma si è fermato al secondo anno di scuola secondaria, a 12 anni. A quanto sembra, dice di aver smesso perché si è innamorato della sua attuale moglie, che ha conosciuto in comunità.

Lourdes, 34 anni, aveva 8 fratelli, di cui 4 morti in infanzia. Sua madre è morta presto, quindi suo padre si sposò di nuovo. La sua matrigna, che lei chiamava “zia”, divenne la sua nuova madre.

La sua infanzia è stata spesa a chiedere l’elemosina per le strade con altri membri della comunità indigena locale. Ricorda che di solito portava con sé la sua sorellina. Se alla fine della giornata non avesse portato dei soldi a sua “zia”, sarebbe stata picchiata con un bastone o addirittura morsa. Ci mostra le cicatrici che ha ancora sulle braccia e sulla testa. È visibilmente sconvolta quando ne parla, le lacrime sono visibili agli angoli degli occhi. All’età di 14 anni si convinse di scappare dalla sua famiglia per cercare migliori opportunità e si unì alla comunità di Bulwang per un nuovo inizio.

In un primo momento ha avuto una relazione di due anni con un altro ragazzo della comunità chiamato Lito, ma dopo aver provato invano ad avere un figlio si sono lasciati.

VITA DI COPPIA

Niño intanto viveva già nella comunità ed era già innamorato di lei, ma non poteva dirglielo perché Lourdes era in una relazione. Quando è arrivata l’occasione, lui le ha confessato il suo interesse e sono diventati una coppia, per poi sposarsi 5 anni dopo.

Come per molti altri IP che vivono nella provincia, la loro fonte di sostentamento era la vendita di erbe medicinali e fiori. Niño ha continuato a raccogliere fiori di orchidee, questa volta nel comune di Pandan nella vicina provincia di Antique. Lourdes vendeva prodotti erboristici al mercato locale. Entrambi desideravano qualcosa di più, e Lourdes fu la prima a suggerire a Niño che forse avrebbero potuto risparmiare un po’ di soldi per comprare una moto e avviare un servizio di trasporto per la comunità in cui vivevano.

La vita di coppia non era però tutta rose e fiori. Durante i loro primi anni di relazione c’erano molti litigi tra loro soprattutto a causa dell’abuso di alcol da parte di Lourdes. Le loro discussioni erano sempre verbali e non arrivavano mai a un confronto fisico. Spesso si risolvono parlandone il giorno dopo, senza realmente andare a fondo nella questione. La situazione è andata avanti così fino a quando non hanno deciso di adottare 2 bambini di alcuni parenti.

Non potendo avere figli hanno deciso di adottare un bambino dal cugino di Lourdes che attualmente ha 13 anni. 5 anni dopo, nel 2014, hanno adottato anche una bambina dal fratello di Niño.
L’arrivo dei due bambini ha cambiato radicalmente la loro vita e le liti sono molto meno frequenti. Amano profondamente i loro figli e sono felici che ora possano andare a scuola.

LE LORO ASPIRAZIONI

Ora che vivono sotto un tetto stabile possono utilizzare i loro risparmi, minuziosamente conservati in un tubo di bambù, non più per riparare la casa frequentemente danneggiata da piogge e alluvioni o per pagare l’affitto della terra, ma per assicurare un futuro migliore alla propria famiglia. Chi tra i due ha più soldi in un determinato mese, pagherà, cibo, bollette o qualsiasi tipo di spesa che ha e hanno in progetto la costruzione di una cucina interna.

Ognuno di loro contribuisce in modo diverso per il bene della comunità. Niño, che assicura il servizio di trycicle senza di cui molte persone non potrebbero andare in città a lavorare. Lourdes, che invece cura i suoi figli e quelli delle altre famiglie quando loro non possono.

Allora, cosa pensano del loro futuro? Diciamo, cosa pensano di se stessi tra 10 anni? La loro risposta è semplice, ma dritta al punto. Pensano che rinnoveranno ed amplieranno la loro casa, perché vogliono vivere nella loro nuova casa per sempre. La più grande gioia per loro è, tuttavia, sapere che i loro figli possono andare a scuola e possono vivere un’infanzia migliore della loro. Sperano che rimarranno con loro nella comunità fino a quando non saranno grandi. Lourdes aggiunge: vogliamo che rimangano perché chi si prenderà cura di noi quando saremo vecchi se andranno a vivere in un altro posto?

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