I Caschi Bianchi all’estero in particolare in Cile rappresentano la bellezza e la freschezza di una novità storica che costruisce una nuova realtà sociale attraverso la pratica. In un paese come il nostro (il Cile) dove esistono grandi ingiustizie e violazioni dei diritti umani, siamo stati testimoni di generazioni di giovani che hanno lasciato la loro terra e le loro sicurezze per vivere una profonda esperienza basata sul “Condividere” la propria vita con fratelli disperati immersi nella loro indigenza, disperati nel vedere violati giorno per giorno i loro diritti fondamentali fino a perdere la dignità come figli di Dio.
In questo spirito attivo si concentra l’azione dei Caschi Bianchi che hanno seminato un percorso fecondo di pace, un segno concreto di una nuova società, basata sulla gratuità come vero mezzo – senza dubbio – per costruire responsabilmente la storia, facendoci parte di essa. Il progetto, sento – ci ha richiamato negli anni alla responsabilità nella costruzione della pace, a crescere nel dialogo e nella risoluzione nonviolenta dei conflitti, modalità che si contrappone radicalmente alla società del profitto, e al suo dogma neoliberale che ci sottomette e ci inganna dicendoci che ogni popolo è responsabile della sua condizione sociale e delle cause delle sue sofferenze. Falso!!, IL CAPITALISMO È UNA FABBRICA DI POVERI!!
Il progetto CASCHI BIANCHI, per la nostra Comunità Papa Giovanni XXIII, è il cammino tracciato e di speranza in Cristo, che ci spinge a superare il fatalismo della violenza strutturale, facendo riferimento alla fecondità della pace, dell’amore espresso nelle azioni umane nonviolente. Dobbiamo proseguire aprendo
porte, rompendo schemi imperativi di questo sistema considerati da molti insuperabili. In questa direzione ci si aprono nuove sensibilità di fronte al presente, siamo spinti a non svalutarlo, a non lasciarlo passare, a non paralizzarci di fronte al futuro, per quanto avverso e perverso possa essere. In quest’ottica credo che già stiamo sperimentando ciò a cui puntiamo. Quello che stiamo cercando non è solo proiettato in avanti, è già nel presente.
Certamente questo implica il dover creare reti e legami al fine che questo “esista” e si “manifesti”. Il progetto Caschi Bianchi ci permettera sempre di vedere le potenzialità della reatà e di realizzare una reale fraternità umana senza frontiere.
UN GRAZIE DI CUORE!! ai Caschi Bianchi di quest’anno:
Federica, Sara, Valentina, Paola, Arianna, Stefano, Giulia, Roberta, Luca y Letizia.
Perchè abbiamo potuto realizzare questa esperienza, facendoci crescere nella sensibilità e coscenza attraverso le grandi problematiche sociali, economiche, politiche e culturali come: I diritti del nostro Popolo Indigeno, I diritti delle Donne, I diritti dei Bambini, Il diritto all’Educazione, Il diritto alla Salute, il tema Ambientale, e molti altri…
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