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Caschi Bianchi Tanzania

A Nyabula

L’esperienza di Camilla in un centro riabilitativo per bimbi disabili allestito nella scuola di un piccolo villaggio tanzaniano.

Scritto da Camilla Bonfigli, Casco Bianco in servizio civile con L’Africa Chiama – Focsiv a Nyabula

Nyabula è lontana. È lontana dalla città, dalle comode strade asfaltate, dal centro Sambamba. Eppure anche a Nyabula L’Africa chiama c’è. Raggiungere Nyabula è difficile. Bisogna percorre strade dissestate su mezzi che raccontano dei chilometri percorsi tra dossi, buche e polvere.

Ci si stringe su un bajaji,  una sorta di apercar-taxi, o su un dala-dala, un piccolo pulmino, e si scende nello spiazzale della scuola di Nyabula. Lì, in una stanza messa a disposizione dal preside, ci si incontra per svolgere gli esercizi riabilitativi. Sono circa 15 i bambini che riescono a raggiungere il centro e che insieme alle operatrici e alle mamme passano 3 ore tra esercizi, giochi e canti.

A Nyabula incontri Mohammed che, nonostante la disabilità fisica gli impedisca di afferrare la matita correttamente, ti stupisce ogni volta con i suoi bellissimi disegni. A Nyabula ci sono anche Maria ed Evelina, due bambine con sindrome di Down che ti accolgono sempre con un lungo abbraccio. E poi Eda che ogni volta che gioca a Memory, vince sempre e Patrick che nonostante a Memory non vinca mai, non si stanca mai di giocarci!

A Nyabula c’è anche casa di Abdullah che vive con la nonna, i suoi fratelli e cugini. Abdullah è affetto da paralisi cerebrale e non riesce a camminare da solo. La nonna, che deve badare anche agli altri nipoti, non può portarlo al Focal Point e così un’operatrice, dopo aver concluso il lavoro al Focal Point, va direttamente a casa sua a fare riabilitazione. Abdullah ha una tenacia e una forza di volontà invidiabili. Nonostante le sue gravi difficoltà, si impegna al massimo negli esercizi e lo fa sempre col sorriso.

Anche quando gli esercizi sono faticosi, anche quando gli esercizi sono dolorosi e nei suoi occhi spunta qualche lacrima, lui sorride. Il suo sorriso è ciò che mi porto a casa ogni volta che vado a trovarlo con la speranza che non passino troppi giorni prima che possa rivederlo di nuovo.

A Nyabula so già che lascerò un pezzo del mio cuore.

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