Sono arrivato a Brema da un mese e mezzo e da allora il ritmo della mia vita è cambiato.
Vivo in una casa famiglia dove con il tempo, comprendendo e conoscendo la casa, mi sono sentito a mio agio: l’ambiente è caloroso, le persone sono accoglienti, e questa nuova realtà mi ha responsabilizzato fin dal primo giorno. Tra la quotidianità di casa e le attività dei progetti, ogni giornata è una scoperta che mi arricchisce.
Il mio primo impatto è stato con il Cinemax, una mensa popolare per senzatetto, è stato intenso. Ogni martedì e sabato, offriamo pasti caldi a chi è in difficoltà. Tra gli aiutanti ci sono anche persone che una volta erano senza fissa dimora e che ora continuano a collaborare, un piccolo ma significativo esempio di come la solidarietà possa cambiare le cose.
Ciò che colpisce è la crescita e il rafforzamento delle relazioni. È un processo graduale: volti inizialmente segnati dalla fatica si aprono con il tempo a sorrisi sinceri, segno che si sta creando fiducia reciproca. Ogni incontro porta con sé una storia che vale la pena ascoltare, e ogni storia arricchisce chi la riceve.
A Brake, con il progetto StellaMaris, il “primo sguardo” è stato sulle vite dei marinai che accogliamo. Giovani ragazzi e uomini più anziani, provenienti da luoghi come le Filippine, il Myanmar, l’India e l’Ucraina, condividono con noi storie di viaggi che durano dai cinque agli undici mesi su navi cargo, trasportando merci immense.
Vedere come questi uomini, che vivono gli stessi spazi e le stesse giornate, condividano il mare come casa per così tanto tempo è impressionante. Qui, l’ascolto è il servizio più prezioso che possiamo offrire. Le loro storie di resilienza e speranza creano un legame profondo tra loro e noi del Club di Brake.
Tra gli incontri di Brema e il porto di Brake, queste prime settimane mi hanno insegnato molto sull’importanza delle relazioni umane, dell’ascolto e della comprensione reciproca.
Ho scoperto quanto possa essere potente un gesto semplice come il condividere un pasto o un’ora di dialogo. Ho imparato che, anche nelle situazioni più difficili, la connessione umana e l’empatia possono offrire un rifugio, una speranza, un inizio di cambiamento.
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