Non è stato facile arrivare in Cile senza sapere la lingua. Sono l’unico del gruppo di volontari partiti con me che non parla spagnolo e all’inizio ho sofferto il non poter stringere relazioni nella mia nuova realtà, soprattutto nei progetti che ho scelto.
I bambini a volte si stancano di parlare con una persona che deve cercare la traduzione su Google e i senzatetto mi hanno diagnosticato un deficit mentale…
Poi ho iniziato a fare foto e ho scoperto che noi esseri umani non ci relazioniamo solo attraverso il linguaggio verbale.
Questi sono alcuni ritratti che mi hanno permesso di conoscere i ragazzi del Progetto Escuelita.
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