L’art 18 del Patto Onu sui diritti civili e politici garantisce il diritto alla libertà di pensiero, coscienza, religione o credo. Nonostante il Patto non faccia esplicitamente riferimento al diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, il Comitato per i diritti umani afferma che tale diritto deriva dall’art 18, nella misura in cui l’obbligo pregiudica gravemente la propria religione, il proprio credo e la libertà di coscienza.[1] Il Consiglio sui diritti dell’uomo e la Commissione per i diritti umani hanno riconosciuto il diritto di tutti all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Nella maggior parte degli Stati europei, come accade anche in Italia, il servizio civile è nato in conseguenza del riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza ed è stato concepito come servizio non armato a difesa della Patria. Allo stesso tempo, viene considerato sostitutivo e alternativo rispetto al servizio militare e, pertanto, obbligatorio allo stesso modo. Ad oggi, solo per una minima parte dei Paesi europei, l’obbligo di leva è ancora vigente; fra questi non rientrano i Paesi Bassi. In Olanda, infatti, il servizio militare obbligatorio è scomparso dal 1996. Da quel momento, è infatti in corso un dibattito sul tema del volontariato e, in particolare, la questione riguarda la possibilità o meno di introdurre un anno di servizio volontario obbligatorio per i giovani. Non si parla ancora di servizio civile anche se le finalità appaiono molto simili, dato che si discute sulle modalità con cui impiegare i giovani a servizio della comunità e del prossimo[2].
Inoltre, dal 2018 il governo manda ogni anno una lettera ai ragazzi maschi diciassettenni, informandoli che hanno raggiunto l’età per il servizio militare. Dal 2020, invece, la lettera arriverà anche alle ragazze diciassettenni, per dar loro la stessa possibilità[3].
Un numero limitato di Stati, tra cui Canada, Croazia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti e anche Paesi Bassi, riconoscono al personale militare professionale di diventare obiettori di coscienza durante il loro servizio. Questo riconoscimento si basa sul diritto di cambiare la propria religione, il proprio credo e pensiero, e sul fatto che le convinzioni profondamente radicate in un individuo possano evolversi e cambiare nel tempo[4].
Fonti:
[1] https://www.ohchr.org/EN/Issues/RuleOfLaw/Pages/ConscientiousObjection.aspx
[2] https://www.serviziocivile.gov.it/menusx/servizio-civile-nazionale/sc-allestero/negli-altri-paesi.aspx
[3] https://nos.nl/artikel/2353025-dienstplicht-nu-ook-voor-meisjes-prinses-amalia-krijgt-ook-een-uitnodiging
[4] https://www.ohchr.org/Documents/Issues/RuleOfLaw/ConscientiousObjection/ReportConscientiousObjectiontoMilitaryService.pdf
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