Melisa e Riccardo hanno partecipato al progetto “Percorsi di pace per l’integrazione e la coesione sociale in Colombia” con PRO.DO.C.S. a Medellin e in altri luoghi in cui il partner locale Salva Terra ha in attivo progetti.
Il contesto del conflitto
Nonostante la multi-dimensionalità del conflitto, il progetto ha puntato a migliorare le condizioni generali di vita dei beneficiari, agendo soprattutto sulla dimensione economico-sociale. Le categorie sociali coinvolte erano di diverso tipo, ma con un punto in comune: la scarsa accessibilità a risorse primarie, quali cibi salutari e fonti di reddito. In questo senso si è cercato di difendere gli interessi delle parti, relativi soprattutto al diritto di accesso a fonti primarie di sussistenza, delle varie categorie coinvolte e al contempo creare nuove opportunità per la generazione di reddito e di momenti di condivisione a livello comunitario. Si è agito anche su altri fronti quali la sensibilizzazione ambientale, come il diritto a vivere in un ambiente salubre e sostenibile e a livello educativo, attraverso la realizzazione di laboratori comunitari per questioni sia tecniche (agricole e commerciali) relative all’ andamento del progetto, sia per dirimere controversie interpersonali sorte tra i partecipanti.
Un episodio dal campo
“Partire presto” è sicuramente uno dei motti ricorrenti nelle attività di Salva Terra, al campo si lavora con il fresco. Partenza all’alba con il vento che sferza il viso mentre viaggi in moto, destinazione: Occidente, una sotto regione di Antioquia, che ospita un deserto secco tropicale, che si esprime con il clima torrido. Motivo dello spostamento: visita alle coltivazioni di avocado di piccoli produttori in quell’ area rurale. Il sostegno alla popolazione contadina è un punto cardinale dei discorsi della Fondazione Salva Terra: assistenza tecnica, incanalamento commerciale, compenso e vita dignitosa. Nonostante le grandi città mangino grazie al lavoro di coloro che indossano stivali di gomma e cavalcano le grandi distanze dei campi, questa fetta di popolazione vive ai margini di una società con una considerazione molto bassa dei loro sforzi. Le uscite sul campo hanno sostanzialmente due punti essenziali: condividere e assistere l’attività contadina. Le visite degli agronomi di Salva Terra sul campo non si fermano ad un passaggio distratto di personale tecnico, ma in tutti i progetti, dagli orti comunitari di Medellin, agli orti delle donne nella comunità di caffè, alle visite nelle piantagioni di banano e avocado, l’agronomo stabilisce un legame personale con chi ha di fronte, condividendo caffè e ascoltando i problemi di integrazione sociale che influenzano la sua vita. Una visita rimase in evidenza, la signora Carmen aveva un campo che occupava quasi una montagna intera, una coltivazione erta e troppo impegnativa per un’ ex insegnante sulla sessantina con un bastone che aiuta la gamba sinistra, con un poncho e un cappello di paglia. Evidente era nell’animo la ferita aperta inflitta dalla perdita di suo figlio, che la aiutava a curare gli alberi. Un giro nei campi, nella zone per lei raggiungibili, per capire quanto fosse importante per lei il nostro arrivo: questo le avrebbe permesso di portare a Medellin i suoi frutti, senza dover ricorrere, per necessità, a quegli intermediari dei centri all’ingrosso che comprano le cassette per un pugno di monete. È con questa serie di interventi che Salva Terra cerca l’impatto e il cambiamento e contribuisce alla creazione di una società più felice, in cui le persone vedono riconosciuto il proprio lavoro con dignità. Essere testimoni di questi processi di inclusione in cui abbiamo visto contadini, ma anche madri capofamiglia, sfollati di guerra, ex-combattenti FARC e altri, ci ha dato una maggiore consapevolezza del bisogno di integrazione sociale. Farlo attraverso l’agricoltura significa poter intervenire sulla salute pubblica e al contempo aprire le porte alla risoluzione dei conflitti sociali ed economici.
Evoluzione del conflitto
L’evoluzione del conflitto dipenderà sicuramente dal successo o fallimento degli accordi di Pace firmati nel 2016. La società colombiana è profondamente segnata dai meccanismi di un conflitto durato più di 50 anni che ha influenzato l’evolversi di territori e comunità, impedendo una comunicazione e una mobilità che favorisse uno sviluppo omogeneo del territorio nazionale. Un aspetto importante è l’influenza che la guerra ha sicuramente avuto sulla spontanea fiducia nei rapporti sociali, aprendo varchi di vuota diffidenza tra gli esseri umani. Incidendo su problemi di sicurezza alimentare, un bisogno in cima alla lista sopratutto per quanto riguarda le zone rurali, isolate ed emarginate; la fondazione riesce a costruire ponti di comunicazione tra le persone. Questa sarebbe una chiave di svolta per l’intera società colombiana.
Per saperne di più:
Fundacion Salva Terra
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