Dalla fine di giugno 2019 i Corpi Civili di Pace sono impegnati nel progetto “Legalità, inclusione e diritti per contrastare e prevenire dinamiche violente e criminali in Albania” presentato da ENGIM nella terra delle aquile. A Fier, città ubicata nella parte centro-settentrionale dell’Albania, 4 volontari dei Corpi Civili di Pace (Martina, Margherita, Domenico, Stefania) collaborano nel contrastare e ridurre alcune problematicità del territorio, mediante la pianificazione di attività e l’elaborazione di buone pratiche.
Uno studio dell’INSTAT (l’Istituto Nazionale Albanese di Statistica) ha rilevato che negli ultimi 4 anni, Fier si colloca nei primi posti tra le città albanesi per numero di denunce per reati riguardanti la violenza domestica. La Direzione Generale della Polizia evidenzia un aumento del numero di esposti: la punta di un iceberg di un fenomeno che spesso rimane tra le mura di casa, coinvolgendo in prima persona anche i bambini.
L’accesso al sistema giudiziario da parte delle donne coinvolte è spesso difficoltoso e non esiste nessun protocollo di protezione delle vittime, in particolare quando si tratta di violenza domestica e la donna è a stretto contatto con chi la esercita. Per tale motivo, spesso chi subisce violenza non denuncia, anche in virtù di una mentalità maschilista che non sempre consente alle donne di avere piena consapevolezza dei propri diritti. A tal proposito, ENGIM ha siglato un accordo di collaborazione con l’Unità tecnica per le Pari Opportunità e la Violenza di genere del Municipio di Fier, con l’obiettivo di definire delle procedure di identificazione ed orientamento per le donne beneficiarie di un’ordinanza restrittiva e interessate a percorsi di formazione professionale ed inserimento lavorativo. In aggiunta, analizzando i dati nazionali si evince che le donne hanno maggiori difficoltà di accesso nel mondo del lavoro, come riportato dal Report “Women and men in Albania, 2019” elaborato dall’INSTAT in collaborazione con UN Women, dove si evidenzia che il tasso di disoccupazione femminile è pari al 21,4%.
Infine, si riscontra la carenza di luoghi di aggregazione e socializzazione rivolti ai ragazzi, che spesso si trovano costretti a trascorrere gran parte del loro tempo libero sulle strade con la possibilità di esporsi ad alcuni rischi, come quello delle sostanze stupefacenti. Infatti, secondo uno studio elaborato da ENGIM “Free to be YOUng”, che prende in considerazione un campione composto da 458 ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, risulta che il 51% (corrispondente a 137 ragazzi e 87 ragazze) ha consumato una sostanza tra tabacco, alcol e droga.
Per cercare di contrastare e ridurre i rischi evidenziati precedentemente, nel 2018 ENGIM grazie al finanziamento da parte dell’Unione Europea, all’interno del programma “C.A.U.S.E. – Confiscated Assets used for Social Experimentations Project”, ha dato forma al primo esempio di riuso sociale di un bene confiscato alla criminalità organizzata in Albania, più precisamente alla pasticceria sociale KeBuono.
KeBuono era un luogo della movida notturna. Dopo anni di sequestro e la confisca da parte del Tribunale per Gravi Reati di Tirana, è stato possibile dare luce ad uno spazio che ormai era diventato cupo e polveroso. Ci sono voluti numerosi sforzi iniziando proprio dalla ristrutturazione degli ambienti, eliminando quel muro di mattoni rossi che ha lasciato spazio ad una vetrata trasparente, come segno di apertura nei confronti di tutte le persone che camminavano davanti e si domandavano cosa succedesse lì dentro. All’interno, gli ambienti sono stati progettati per creare un luogo accogliente e funzionale a un’impresa sociale che cerca di creare una sinergia tra la vendita di prodotti di pasticceria tipici della tradizione italiana, corsi di formazione professionale e attività di aggregazione socio-culturale rivolte alla comunità locale. KeBuono è un’impresa sociale, che focalizza la sua attenzione anche sulle donne vittime o a rischio di violenza domestica. La scelta è stata dettata dalle dimensioni del fenomeno, trasversale alla società albanese a prescindere da età, estrazione socio-economica ed origine geografica, e dall’assenza di altri servizi o progetti di tutela per queste donne e per i loro figli nel distretto di Fier.
Attività di formazione professionale – I corsi di pasticceria, organizzati dal team di KeBuono in collaborazione con il Qendra Sociale Murialdo e grazie al contributo della Fondazione San Zeno tramite il progetto “Più G(i)usto: ricetta di giustizia riparativa”, hanno lo scopo di sostenere le donne e i giovani che si trovano in situazioni di vulnerabilità tramite un’opportunità lavorativa, che prevede la formazione professionale e i tirocini formativi.
I corsi hanno una durata di 4 mesi e si basano su un modello di alternanza scuola- lavoro (sistema duale) che prevede lezioni teoriche di materie tecniche e generiche (lingua italiana, informatica, cultura generale) presso il Qendra Sociale Murialdo che, oltre ad essere il più importante centro di formazione professionale della città e partner locale del progetto, si impegna quotidianamente a creare dei processi d’interazione in cui i giovani possano diventare parte attiva della popolazione. Inoltre, all’interno del corso di pasticceria sono previste almeno 9 ore di pratica alla settimana presso la pasticceria KeBuono. I partecipanti vengono supportati tramite dei monitoraggi periodici da parte di una psicologa con l’obiettivo di affiancare ad una crescita professionale anche il recupero del benessere personale e della fiducia nelle proprie capacità.
Attualmente, hanno concluso il percorso formativo, ottenendo il certificato riconosciuto dal Ministero delle Finanze e dell’Economia, 21 donne dimostrando di aver acquisito ottime capacità professionali: 3 di queste hanno terminato la borsa lavoro, mentre 9 persone sono impegnate nello svolgimento del loro tirocinio. Da una valutazione basata su un metodo quantitativo tramite l’elaborazione di un questionario, risulta che tutte le tirocinanti hanno valutato in modo positivo l’esperienza conclusa, dichiarando di essersi integrate all’interno delle aziende grazie alla possibilità di sperimentarsi e apprendere nuove ricette e tecniche di lavorazione. Infine, tutte le ex tirocinanti hanno ricevuto una proposta di lavoro di medio-lungo termine.
Attività di sensibilizzazione – Per contrastare l’innescarsi di dinamiche violente, ENGIM organizza degli eventi di sensibilizzazione sia all’interno della pasticceria KeBuono sia presso gli istituti educativi presenti nel centro cittadino di Fier e nei villaggi circostanti, coinvolgendo giovani e bambini di una fascia d’età compresa tra gli 8 e i 15 anni. Gli eventi si focalizzano su alcune tematiche che, dopo un’analisi preliminare, sono risultate prioritarie viste le criticità presenti nel contesto locale e culturale:
- Educazione alimentare, che mira a diffondere adeguate conoscenze relative ai fattori di rischio per la salute e ad incentivare lo sviluppo di stili di vita sani;
- Ambiente, con lo scopo di accrescere nei ragazzi la consapevolezza della non sostenibilità dei nostri attuali stili di vita e promuovendo l’assunzione di comportamenti più responsabili, soprattutto in termini di riduzione del consumo della plastica;
- Diversità e Integrazione, approfondendo il tema della diversità, intesa come ricchezza e strumento di scambio, sotto la prospettiva dell’integrazione, che non deve rappresentare solo una relazione significativa tra soggetti ma una vera e propria occasione di crescita per tutti;
- Pari opportunità, con lo scopo di aprire una riflessione sulle discriminazioni di matrice sessista, analizzando le differenze tra ciò che è biologicamente definito e ciò che è culturalmente determinato.
Le attività svolte hanno riscosso una partecipazione attiva da parte dei ragazzi e bambini coinvolti e degli insegnanti che hanno ritenuto questi incontri un’opportunità di approfondimento e di condivisione di buone pratiche (per dettagli: “GRETA THUNBERG CHI?” ; “Sono uguale a te” ).
Alcuni di questi moduli non sono stati ancora presentati a causa della sospensione delle attività educative e aggregative imposte dalla normativa albanese che mira a prevenire il diffondersi del COVID 19.
Attività socio-culturali – KeBuono non è soltanto una pasticceria, ma dal giorno della sua inaugurazione elabora delle proposte ludiche che mirano a creare degli spazi in cui giovani e bambini possono esprimersi e conoscersi reciprocamente. Inoltre, si impegna concretamente a creare processi di integrazione tra i rom e la popolazione maggioritaria attraverso la conoscenza reciproca. Attualmente, le attività che vengono proposte coinvolgono circa 40 persone di una fascia d’età compresa tra i 6 e 12 anni. In dettaglio, le proposte elaborate dal team di KeBuono insieme ai volontari CCP sono:
- I giochi del giovedì, che coinvolgono i bambini più piccoli residenti nelle zone limitrofe alla pasticceria. Ogni settimana vengono organizzati diversi laboratori artistici con tematiche differenti;
- Il tandem di lingua, il venerdì pomeriggio, in cui i ragazzi hanno la possibilità di dialogare utilizzando lingue differenti, quali italiano, spagnolo, tedesco, inglese;
- Il Cineforum del mercoledì dove vengono proiettati diversi film;
- I concerti, che mirano a coinvolgere tutta la popolazione, dando la possibilità ai giovani artisti di esprimersi in un luogo sicuro e protetto.
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