È Natale! E qui in Albania lo si percepisce subito: gli addobbi natalizi in praticamente tutte le vetrine, le luminarie che fan luce anche negli angoli più bui. Ma per la piccola realtà della Comunità Papa Giovanni XXIII presente qui a Shkodër (Scutari) significa anche qualcos’altro: ci sono i sacchi da preparare per le famiglie che settimanalmente andiamo a trovare e sostenere grazie alle adozioni a distanza dall’Italia. Sacchi che riempiamo con alimenti come pasta, riso, farina, zucchero, salumi, olio; ma anche merendine e caramelle per i bambini e soprattutto qualche giocattolo. E una volta che tutti i sacchi sono pronti si parte per portarli ai loro destinatari. Ci vestiamo in fretta da babbi natale e via, si parte!
L’avventura si prospetta tutt’altro che semplice: il Natale è alle porte e rimangono pochi giorni, non sempre riusciamo a trovare le famiglie a casa loro quindi ci tocca fare le stesse strade più volte per i quartieri di Grudhë e Bardhaj, tra i più poveri di Scutari, nel tentativo di riuscire a consegnare tutti i pacchi. Alcune volte troviamo i bambini da soli a casa altre volte invece solo la madre perché i bimbi sono ancora a scuola. Tutto questo in soli 3 giorni disponibili! È una corsa contro il tempo!
La sera del terzo giorno, quando ormai tutti i pacchi sono stati consegnati e la giornata volge al termine, la stanchezza inizia a farsi sentire. Ma non è la sola a venire a galla quando le acque si sono calmate: ci sono moltissimi ricordi dei momenti appena passati. Penso ai sorrisi dei bambini che ci vedono arrivare in lontananza e con impazienza ci aspettano sull’ingresso di casa a darci il benvenuto. Penso alla gratitudine dei genitori che ci ripetevano una cantilena scrosciante di “faleminderit”, “faleminderit shumë” e altre parole di ringraziamento che riempivano il cuore più che le orecchie. Penso ancora ai momenti di difficoltà per la mia poca conoscenza della lingua, superata però con semplici gesti, così da riuscire anche a scherzare e farsi due risate.
Mi viene in mente lo stupore nello scoprire che dalla zona della discarica di uno dei quartieri più poveri è possibile ammirare uno dei migliori tramonti mai visti qui a Shkodër.
Tutto questo mi scalda molto il cuore e mi fa ancora commuovere a distanza di settimane per la bellezza, la semplicità e l’intensità dei momenti vissuti. È iniziato da poco più di due mesi il mio servizio civile all’estero come casco bianco ma sento già di aver trovato un qualcosa che può dare una carica impressionante!
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