Seconda tappa: la DIICOT.
Il secondo incontro è con la Dott.ssa Maria-Magdalena Chirculescu, procuratore presso la sede di Oradea della DIICOT – Direzione di Investigazione delle Infrazioni commesse dalla Criminalità Organizzata e dal Terrorismo (Direcţia de Investigare a Infracţiunilor de Criminalitate Organizată şi Terorism).
La DIICOT è stata istituita dal Ministero della Pubblica Amministrazione di Romania allo scopo di combattere la criminalità organizzata, a livello nazionale e internazionale (Legge 508/2004). Essa quindi è un’istituzione che dipende dal Ministero ma che possiede un budget proprio; è diretta da un Procuratore Capo e collabora con la Procura e la Corte di Cassazione e Giustizia.
Entriamo in ufficio e una sgradevole puzza di fumo ci assale; inutile dire che leggi anti-fumo in Romania non esistono ma di fronte a ben altri crucci, è preferibile sorvolare.
E questi crucci erano leggibili sul volto della Dott.ssa Chirculescu: una donna di mezza età, elegante e molto curata, composta sulla sua poltrona dinanzi ad una scrivania piena di dossier. Un volto dallo sguardo serio e intelligente e una determinazione ferrea negli occhi e nella voce che ci descrive l’importanza dell’Istituzione per la quale lavora e le difficoltà incontrate nello svolgimento delle attività.
Le energie intellettuali e psichiche sono spese per studiare ed elaborare casi difficili di reati spinosissimi: dal punto di vista del ruolo del procuratore, si affrontano le diverse tipologie di sfruttamento degli esseri umani sul piano giuridico e penale, ma da un punto di vista umano, si evince la sensibilità e la forza di una donna nel trattare faccia a faccia con le persone, sia criminali sia vittime.
I nervi saldi di cui necessita negli interrogatori e nel prendere decisioni si alimentano di pacchetti di sigarette, fumate senza soluzione di continuità; ma nessuno avrebbe avuto da ridire sulla nebbia di fumo che ci avvolgeva….
La terza tappa: l’ANITP.
L’ANITP è l’Agenzia Nazionale contro il Traffico delle Persone (Agentia Nationala Impotriva Traficului de Persoane) che dipende dai Ministeri della Pubblica Amministrazione e degli Interni e si occupa specificamente del Traffico di persone. Ad Oradea c’è uno dei 15 Centri Regionali dell’ANITP, nella cui sede abbiamo incontrato il Dott. Gheorghe Ungur, Direttore del Centro.
Il Dottor Ungur è un uomo alto, elegante nel suo completo in giacca e cravatta; con modi cavallereschi ci ha accolte nel suo ufficio per quella che si è rivelata una piacevole conversazione, accompagnata da un caffè in stile espresso italiano, un gentile omaggio…
L’ANITP nasce nel 2005 all’interno del quadro del primo Piano d’Azione Nazionale per combattere il traffico degli esseri umani, adottato dallo Romania nel 2001. L’Agenzia ha lo scopo di coordinare, valutare e monitorare a livello nazionale l’applicazione delle politiche nel campo del traffico di persone da parte delle istituzioni pubbliche, così come della protezione e dell’assistenza alle vittime. Essa coopera con le organizzazioni non governative sia rumene che straniere per implementare le sue azioni e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno del traffico.
Il Dott. Ungur ci ha descritto puntualmente tutti questi aspetti dell`ANITP, lamentando che il sostegno finanziario negli anni passati non è sempre stato all’altezza dell’azione di cui l’ente ha la responsabilità per legge; ha analizzato l’azione investigativa e le problematiche relative alla qualità dell’ assistenza sociale. Inoltre, ci ha presentato una psicologa e una psicoterapeuta che si occupano del primo approccio alle vittime di tratta: una conversazione interessante con loro che ci hanno illustrato alcuni casi concreti e alcuni dati statistici sul fenomeno.
Secondo il rapporto IOM del 2003 “Who is the next victim? – Vulnerability of young Romanian women to trafficking in human beings”, le giovani donne rumene di età compresa tra i 15 ei 25 anni risultano essere a più alto rischio all’interno delle probabilità di cadere vittime della tratta; infatti, si calcola che tra il 6 e il 12 % del totale si trovi in una fascia di alta vulnerabilità. I fattori di rischio sono tanti: una situazione familiare negativa, l’indice di abbandono scolastico tra le adolescenti, l’ambiente sociale frequentato. In termini di origini etniche, sembra che le giovani Rom siano le più esposte al pericolo della rete della tratta rispetto al resto della popolazione; i fattori sono legati alla particolarità del loro contesto sociale.
Secondo l’ultimo rapporto ANITP “Evaluarea Semestriala 2011”, relativo al primo semestre 2011, il numero delle vittime identificate è cresciuto del 29% rispetto all’anno precedente. Di 488 vittime identificate, 341 erano femmine e 147 maschi. Una riflessione ulteriore va fatta sui minori, la cui vulnerabilità è ben chiara, rappresentando il 35% di tutte le vittime identificate, laddove la maggior parte del totale erano di età compresa tra 14 e 40 anni di età.
Se tuttavia osserviamo meglio le fasce d’età, possiamo cogliere delle interessanti differenze: le vittime di età compresa tra 14 e 17 anni e 18 e 25 anni sono prevalentemente donne sfruttate a scopi sessuali; le vittime di età compresa tra 25 e 40 sono soprattutto uomini costretti a lavorare.
Il Centro Regionale è l’ultima tappa prima che le giovani vittime raggiungano Generatie Tanara e spesso è proprio il Dottor Ungur, scortato dalla polizia, ad accompagnarle direttamente all’ufficio della Presidente Mariana Petersel.
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