Cartolina l’Italia ripudia la guerra. Il 25 settembre prossimo si terrà la Marcia Perugia – Assisi, giunta ormai al suo cinquantesimo anniversario. Per l’occasione è stato ripreso lo slogan originario, “Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli”, utilizzato il 24 settembre 1961 da Aldo Capitini.
Leggendo gli interventi di Capitini non ho potuto fare a meno di notare l’attualità delle sue parole: aveva in mente una manifestazione che fosse di tutti e non un’iniziativa che si originasse dall’alto o dai partiti politici. Voleva che la Marcia destasse la “consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche e lontane dall’informazione e dalla politica”.
Sarà stato per questo che molti aderirono, aggregandosi al corteo anche se inizialmente non avevano pensato di farlo. La curiosità destata in loro dalle bandiere e dagli slogan fu uno degli elementi di aggregazione, magari ancor prima della condivisione del valore della nonviolenza.
Capitini disse di aver scelto Perugia per una questione logistica, essendo del luogo il comitato organizzativo. E poi andare verso Assisi significò dirigersi verso un luogo ameno, di incanto, centrale per la sua posizione e terra di uno dei grandi maestri della nonviolenza, San Francesco. Trasmettere che non fosse una scelta legata alla Chiesa non fu facile, senz’altro, ma lo spirito che accompagnò il corteo lungo la strada, lo stesso che da cinquant’anni accompagna chiunque ne faccia parte, scalzò questo aspetto facendo sentire un corpo unico quel fiume di persone in cammino.
Una piccola digressione storica mi sembrava importante per capire la Perugia – Assisi oggi, perché le circostanze che spinsero Capitini 50 anni fa si ripresentano anche oggi e aderire alla manifestazione del 25 settembre sarà importante per ciascuno di noi per riscoprire le radici del movimento nonviolento. Nel 2010 l’Italia ha pagato 27 miliardi di euro per le spese militari e altri 17 miliardi saranno utilizzati per acquistare 131 cacciabombardieri F 35. Padre Alex Zanotelli critica questa scelta dicendo che “neanche se fossimo invasi dagli extraterresti, avremmo bisogno di tanti soldi a difenderci”. E’ importante che ognuno di noi si senta coinvolto, per osservare con spirito critico la realtà che ci circonda, per contribuire al progresso, alle scelte e non ammettere che alcune persone vivano nell’ignoranza. Abbiamo il dovere trasmettere che la violenza non è l’unica soluzione, esistono delle alternative, come i Corpi civili di Pace.
Annuncio Marcia Perugia – Assisi 2011 Con questo nome si identificano gli interventi di civili, non armati e caratterizzati dall’equivicinanza, volti alla risoluzione di un conflitto, di una crisi, o all’alleviamento delle conseguenze che la crisi ha arrecato alla popolazione. Il punto di forza dell’intervento dei civili è la loro neutralità rispetto all’interesse politico e la possibilità che possano inserirsi più efficacemente nel contesto d’intervento perché si presentano disarmati e senza uniformi.
Il percorso aperto dall’obiezione di coscienza ha permesso che molti giovani facessero l’esperienza di un intervento non armato in situazioni di crisi o di conflitto grazie al Servizio Civile all’estero. I loro valori, tra cui la rimozione delle cause che provocano l’ingiustizia e l’essere antenne che, trasmettendo, creano legami tra i territori, hanno permesso di mettere in luce realtà sommerse di violenza e di intervenire positivamente sulle stesse.
Per questo non possiamo continuare a dirci ignoranti o a fingere di non conoscere: la crescita personale e del nostro Paese passa anche da qui, dal nostro vissuto. Guardare in faccia la realtà ed affrontarla senza scuse, perché nascondersi dietro lo slogan del “va tutto bene” non funziona più.
Scendiamo insieme per le strade di Perugia e Assisi, gridiamo forte che la NONVIOLENZA è possibile. Ora.
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