Caschi Bianchi Cile

Aggiornamenti sullo sciopero della fame Mapuche e sulla legge antiterrorista

La voce delle Chiese e i gesti di solidarietà di alcuni politici riportano l’attenzione sullo sciopero della fame protratto da oltre 50 giorni da alcuni prigionieri mapuche. La legge antiterrorista viene modificata: voci critiche a confronto.

Scritto da Irene Antonietti, Coordinatrice Caschi Bianchi per il servizio Giustizia e Pace a Santiago del Cile

Nell’ultima settimana l’attenzione sia mediatica che politica rispetto alla sitazione dei prigionieri mapuche in sciopero della fame è andata crescendo ogni giorno di più. Un aggiornamento sugli eventi e le dichiarazioni della settimana:

La voce delle Chiese si è fatta sentire.

Il Presidente della Conferenza Epsicopale Monseñor Alejandro Goic[1]  ha dichiarato in merito allo sciopero della fame dei prigionier Mapuche: “…chi esercita la responsabilitá di governare, legiferare e giudicare, deve agire in forma rapida per poter incontrare le misure legali e amministrative necessarie perché si sospendano gli scioperi della fame dei “comunereos”[2] mapuche. Misure che devono riguardare in particolare la legge antiterrorista che viene applicata nei loro confronti.” E inoltre: “…è necessario cercare una nuova forma di relazionarsi con il  popolo mapuche per poter risolevere in forma reale questo conflitto.”

Allo stesso tempo Goic si è rivolto alla comunità mapuche, chiedendo che venga fermata questa forma di lotta che sta mettendo a rischio la vita di alcuni dei suoi membri.

Anche la Comunità evangelica Domenica 12 settembre, in occasione dell’annuale Te Deum ha posto il tema dello sciopero della fame come un tema centrale della sua celebrazione.

Il presidente della Chiesta Pentecostale, Francisco Anabalón, ha invitato alla preghiera, perché ”…. non venga permesso che la situazione dei fratelli mapuche e le loro richieste legittime siano usate senza scrupoli per propositi meschini”, e  se da un lato ha ricordato che il governo è chiamato a cercare soluzioni al conflitto, dall’altro ha ricordato ai Mapuche in sciopero che “smettere di mettere a rischio la propria vita non significa rinunciare alle proprie aspirazioni, ma rappresenta un modo per aprire una porta per un dialogo che è quanto mai necessario”.

I quattro deputati della Concertación Sergio Aguiló e Manuel Monsalve del Partito Socialista, Tucapel Jiménez del Partido por la Democracia, e Hugo Gutiérrez del Partito Comunista,  si sono uniti allo sciopero della fame dei progionieri mapuche, inizialmente stanziandosi nella carcere di Temuco in cui sono rinchiusi i comuneros mpauche.

La situazione ha provocato l’intervento delle forze dell’ordine che li ha espulsi con la forza dal recinto carcerario. Attualmente continuano lo sciopero nella sede nazionale della CUT (Centrale Unitaria de los Trabajadores) . La scelta dei deputati ha sollevato numerose critiche da parte dei rappresentati del governo, che li hanno accusati di non aiutare in questa forma a risolvere un conflitto, quanto a peggiorarlo.[3]

Sabato 11 Settembre La Comissione della Costituzione del Senato in una riunione straordinaria ha approvato modifiche alla legge antiterrorista. Modifiche che hanno generato reazioni di tipo differente. Da un lato il governo che, per voce dei suoi rappresentati, dichiara che i cambi della legge sono importanti e che vanno nella direzione chiesta dagli sciperanti. Dall’altro lato i comuneros mapuche reputano le modifiche insufficenti, e chiedono insistentemente la creazione di un tavolo di dialogo con il governo, proposta che fino a oggi non pare essere stata presa seriamente in considerazione.

Ma i Mapuche non sono gli unici a restare perplessi di fronte alle modifiche: molte le voci provenienti dal mondo della politica, come da quello degli studiosi di diritti umani che hanno ciriticato le scelte del governo. Il senatore Navarro (del Mas, Movimento Amplio Social) ha dichiarato che per quanto l’approvazione si possa considerare un passo importante, nonché la testimonianza della volontà del governo di cercare soluzioni, quando si legge il contenuto delle modifiche apportate alla legge, ci si rende conto che vanno nelle direzione opposta alla linea quella che a parole si dichiara di voler seguire. Gli avvocati Roberto Garretón e Sergio Fuenzalida, membri del Consiglio dell’Istituto dei Diritti Umani hanno a loro volta messo in luce come le modifiche in realtá non garantiscono nessun cambiamento strutturale nell’applicazione della legge, perché non affrontano in maniera sostanziale i problemi centrali che essa provoca. [4]

Note:

[1] Dichiarazione riportata dalle principali testate giornalistiche
[2] Comuneros è un’espressione che si utilizza per i Mapuche, che sta per coloro che appartengono a una comunità.
[3] Fonte:  http://radio.uchile.cl/noticias/82364/
[4] E’ possibile leggere le dichiarazioni di Navarro: http://www.latercera.com/noticia/politica/2010/09/674-291469-9-navarro-y-reforma-a-ley-antiterrorista-el-camino-iniciado-no-es-el-indicado.shtml

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