Caschi Bianchi Cile

Situazione penitenziaria e reinserimento sociale

In seguito al devastante incendio avvenuto l’8 di dicembre all’interno del recinto penitenziario di San Miguel a Santiago de Chile che ha causato 82 morti, si riapre in Cile il dibattito sulle condizioni di vita nelle carceri

Scritto da Caschi Bianchi a Santiago del Cile

La situazione carceraria in Cile è da ogni punto di vista insostenibile. Le carceri soffrono di livelli elevatissimi di sovrappopolazione che generano una constante violazione della dignità umana, rendendo le vite dei detenuti una angosciante lotta quotidiana per la sopravvivenza. E’ importante demistificare la immagine della prigione come di un luogo pieno di pericolosi e violenti individui che hanno commesso i più atroci delitti. Se guardiamo bene al di là delle mura ci rendiamo conto che la maggior parte dei detenuti sono giovani degli strati sociali più vulnerabili che hanno commesso (o li si accusa) delitti che, senza voler banalizzare, non necessariamente dovrebbero essere puniti con la privazione della libertà.

Il Cile è il paese Latinoamericano con la percentuale più alta di carcerati rispetto alla popolazione. Le statistiche infatti dicono che ogni 100 mila abitanti, ci son 200 carcerati.
La cosa maggiormente allarmante è che le nostre carceri (in particolar modo la ex Penitenziaria) non sono in condizione di accogliere un numero così­ elevato di persone e che, per questa ragione, i recinti penitenziari si convertono in veri e propri campi di concentramento.

Nelle carceri gli internati devono condividere spazi minuscoli dovendo esercitare, senza un minimo di intimità, le necessità più basilari dell’essere umano. Non è eccezione che nelle celle dormano molti più detenuti di quelli previsti o che le persone siano costrette a dormire nei bagni o nei corridoi per mancanza di spazio.

In questo senso credo che l’affollamento sia il problema centrale e che fino a quando non sarà risolto renderà vani tutti i tentativi per poter migliorare il reinserimento sociale dei carcerati.
Inoltre la sovrappopolazione è la causa principale della violenza e tensione intrapeniteniziaria che si produce
tra i carcerati, ma soprattutto con coloro che sono addetti alla custodia e al mantenimento dell’ordine nella carceri. La tortura e i maltrattamenti sono meccanismi comuni di repressione e dissuasione, il che mette in evidenza come il sistema si basi su una ideologia che si fonda sul modello correzione/castigo e non su quello dissuasione/riabilitazione.

Per la stessa ragione, sebbene è importante sottolineare che in alcuni casi le carceri possono essere uno strumento per preservare la sicurezza della collettività, è altrettanto importante ribadire che in nessun caso lo Stato può permettere che questo avvenga attraverso la negazione dei diritti che la Costituzione garantisce a chi si trova privato della libertà.

In questo senso credo che sia imprescindibile ripensare al circolo vizioso che oggi si produce intorno al problema della violenza sociale che incomincia con il delitto, continua con la criminalizzazione e si conclude con l’esclusione sociale. Un circolo che dovrebbe essere spezzato attraverso il miglioramento delle condizioni di vita delle persone private di libertà, la riduzione dell’ambito di applicazione carceraria e lo sviluppo di programmi di riabilitazione che possano evitare la recidività. Solo in questo modo potremmo affrontare il tema del delitto e della pena senza dimenticarci il rispetto dei diritti umani.

Ignacio Castillo V.
avvocato del gruppo di Studi Penali della Università Diego Portales

Che cos’è “Più in là del tuo naso”

Il Bollettino dal titolo “Più in là del tuo naso” rappresenta il frutto del lavoro di tutte le persone che vivono in prima persona le attività del Sevizio Giustizia e Pace, in Cile tra cui i caschi Bianchi in Servizio Civile all’estero.

Il bollettino informativo e riflessivo, cerca di dare visibilità alla vocazione della Comunità Papa Giovanni XXIII, che crede nella rimozione delle cause dell’ingiustizia e della povertà. Il bollettino si propone di sensibilizzare su temi specifici di natura sociale, economica e politica, attraverso una visone critica dei fatti, che invita ad ampliare gli orizzonti e lo sguardo sul mondo contemporaneo.

Una possibilità per uscire dalla visione egoistica e individualista propria delle società di consumo e di mercato, facendo prevalere la proposta, la speranza e l’impegno per costruire nuove società, una nuova terra e un nuovo cielo basati sulla gratuità e sull’amore. Più in là del tuo naso ci invita a credere che “LA PACE E LA GIUSTIZIA SI BACERANNO”

LUCCIOLE (Fernando)
Lucciole
Piccole luci alate

Che illuminano le notti oscure
Giocano e ballano con ritmo
Nelle notti scure e stellate

Ricordi dell’infanzia
Dei campi profumati
Dai fiori sparsi
Che si accendono e si spengono

Belle luci che illuminano
Il cammino delle anime perse
Partite senza altra guida
se non l’esilio delle fredde luci

Dove siete amiche mie
Uscite e danzate ancora una volta
Nascoste tra i miei ricordi
Spente nella mia mente.

Più in là del tuo naso, Gennaio 2011

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