Il PlumpyNut è un alimento terapeutico, composto da farina di arachidi, zucchero, grassi vegetali, latte in polvere scremato, con aggiunta di sali minerali e vitamine (A, C, D, E, B1, B2, B6, B12), biotina, acido folico, acido pantotenico, niacina (B3). Ha l’aspetto di un panetto di burro.
Un panetto pesa 92 grammi e contiene circa 500 calorie. Permette di recuperare peso in tempi molto rapidi (fino a 500 e più grammi a settimana), come è indispensabile nel trattamento terapeutico di un bambino gravemente sottopeso per malnutrizione acuta.
Il grande vantaggio del Plumpynut è che non ha bisogno di essere diluito, eliminando così il rischio di malattie dovute all’impurità dell’acqua. I bambini possono succhiarlo direttamente dalla confezione, evitando di toccarlo con le mani sporche.
La ricetta miracolosa è nata nel 1998 dall’incontro tra un medico, André Briand, e un industriale, Michel Lescanne, fondatori dell’azienda francese Nutriset. A oltre un decennio di distanza, Nutriset è riuscita ad imporre il suo marchio al punto da coprire il 73% della produzione mondiale di questi alimenti terapeutici.
Per ottenere il prodotto miracoloso per bambini in stato di grave malnutrizione le organizzazioni umanitarie possono acquistare il Plumpynut dalla ditta produttrice, Nutriset, o presso la Supply Division dell’UNICEF.
Il PlumpyNut è arrivato anche in Tanzania, a Iringa, città a 8 ore di distanza da Dar Es Salaam, luogo in cui sto svolgendo servizio civile come casco bianco; in particolare tre volte a settimana mi reco al Centro Nutrizionale di quartiere, frequentato da 6 bambini in stato di malnutrizione, i quali vengono accompagnati dalle mamme o da una persona che se ne fa carico, per consumare un pasto nutriente che possa pian piano far riacquistare peso a bambini che hanno raggiunto un peso preoccupante e rischioso per la loro sopravvivenza.
Una mattina in cui mi sono recata a fare una visita domiciliare a uno di questi bambini, mentre una mamma cercava di far bere qualche cucchiaino di latte alla figlia, ho intravisto sotto al letto una bustina di PlumpyNut e sorpresa di vedere il prodotto miracoloso in una piccola città come quella di Iringa, ho chiesto alla madre dove avesse preso questo prodotto. La madre mi ha spiegato che durante una delle prime visite all’ospedale fatta alla bambina, i medici le hanno dato gratuitamente questa pasta di arachidi da somministrare alla bambina, che allora era davvero in uno stato di emergenza: quasi 2 anni e 4 chili.
Nei mesi successivi parlando con le mamme che frequentano il centro nutrizionale ho domandato se sapessero dell’esistenza di questo prodotto, e mi è stato risposto di sì, erano a conoscenza del prodotto e sapevano anche dove comprarlo: sottolineo comprarlo.
Considerati i costi di produzione, stoccaggio e trasporto, distribuire una confezione costa mediamente all’UNICEF 26 centesimi di euro. All’UNICEF però…!
Il Plumpynut è utilizzato largamente dall’UNICEF, dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM/WFP) e da Organizzazioni non governative internazionali come Medici Senza Frontiere.
Il WFP, la più grande organizzazione umanitaria nel mondo, è l’agenzia delle Nazioni Unite in prima linea nella lotta contro la fame. Quest’organizzazione mette i propri progetti a disposizione anche dei governi, i quali si impegnano a distribuire il PlumpyNut, a ospedali e strutture governative che abbiano a che fare con il problema della denutrizione o malnutrizione. Lo stato della Tanzania si è impegnato in questo senso, dando la possibilità alle persone con bambini malnutriti a carico, di accedere in modo gratuito, a questo prodotto miracoloso, che viene distribuito dagli ospedali governativi o da organizzazioni onlus che hanno acquistato il prodotto, le quali a loro volta lo distribuiscono in maniera gratuita proprio perchè è catalogato, in casi di malnutrizione grave, come prodotto alimentare salvavita.
In Tanzania, a Iringa, questo prodotto invece si compra. In che modo? La mamma che possedeva il PlumpyNut mi racconta che un’infermiera dell’ospedale le ha consigliato di recarsi in un negozietto che vende prodotti alimentari e stoviglie, e che lì avrebbe trovato il prodotto a 1000 scellini tanzaniani, (circa 70 centesimi di euro).
Ora, considerando che la maggior parte della popolazione tanzaniana vive con meno di 2 $ al giorno, l’acquisto di una confezione di PlumpyNut, esaurisce il budget di quel giorno per poter comprare cibo per la famiglia.
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