Caschi Bianchi Cile
Acqua: tra regole del mercato e diritti umani
Una normativa che interpreta l’acqua come bene comune e contemporaneamente come bene economico in un paese che vanta riserve idriche tra le maggiori del pianeta: quali contraddizioni?
Scritto da Maria Paz Aedo e Sara Larrain, traduzione a cura del gruppo caschi bianchi Apg23 a Santiago del Cile (Maria Paz Aedo e Sara Larrain sono membre di Red Agua Chile)
L’acqua è una risorsa vitale che, come sappiamo, sta scarseggiando a livello mondiale. Sappiamo anche che senza acqua non c’è vita… Per questa ragione l’accesso all’acqua dovrebbe essere considerato un diritto umano fondamentale e inalienabile. Il Cile è in questo senso un paese privilegiato vista l’abbondanza d’acqua dolce (concentrata prevalentemente nel sud del paese) che rappresenta una delle riserve più grandi dell’intero pianeta. La legislazione cilena peró, specialmente attraverso il Codice dell’Acqua del 1981 (elaborato in piena dittaura militare), ha favorito una gestione economica delle risorse idriche, seguendo i criteri del libero mercato e stabilendo regimi di proprietá privata che hanno avuto come conseguenza la concentrazione dei diritti sull’acqua in mano a grandi imprese, specialmente imprese straniere.
La cornice legale e normativa che regola l’accesso e l’utilizzo dell’acqua nel paese latinomericano considera l’acqua come un bene nazionale di uso pubblico e al tempo stesso come un bene economico. Situazione questa che ha permesso, e permette tutt’oggi, una gestione delle risorse idriche secondo le regole e i codici della proprietá privata, avallandosi di ció che è scritto nella Costituzione cilena. Nell’articolo 24 dellla Costituzione politica si legge infatti che: “i diritti dei singoli sull’acque, che siano riconosciuti o costituiti. in conformità alla legge, concedono ai titolari la propritá su di esse”. Per concedere i diritti sull’acqua, la Direzione Generale dell’acqua deve sostanzialmente verificare che si compiano tre requisisti:
-che ci sia reale disponibilitá di acqua laddove venga richiesta
-che non ci siano altre persone che giá posseggono diritti su quelle acque
– che tutte le formalitá vengano gestite come richiesto dalle legge.
Una volta verificati queste tre condizioni, l’acqua di un fiume, per esempio, passa ad avere un proprietario. Una situazione questa dove è evidente che gli interessi di grandi aziende prevalgono sulle necessità della popolazione e sulle tutele ambientali che andrebbero garantite per poter assicurare l’esistenza e la difesa di una risorsa così preziosa (e ogni giorno più scarsa). I diritti sull’acqua, oltre a essere concessi a privati, sono concessi in forma gratuita e perpetua. Non esistono tasse specifiche per l’uso, il mantenimento e la proprietà dell’acqua, né tanto meno tasse da pagare per le acque servite. Solo recentemente, attraverso una riforma del Codice dell’Acqua, è stato stabilito il pagamento per il “non uso” dei diritti sull’acqua provvedimento che pretende sostanzialmente di disincentivare l’accumulo ozioso della risorsa idrica. La riforma del codice ha inoltre definito due tipi di diritti differenti sull’acqua: i diritti consuntivi e non consuntivi. I primi si riferiscono sostanzialmente al consumo di acqua, senza che essa possa essere riutilizzata superficialmente. E’ il caso dei diritti sollecitati per irrigazione, industria mineraria e uso domestico. I diritti non consuntivi invece si riferiscono a quei diritti che si chiedono per utilizzare acque “senza consumarle”, come nel caso dei progetti idroelettrici.
In Cile più del 64% dei diritti sull’acqua non consuntivi sono in mano alla impresa ENDESA di cui il maggior azionista è ENEL. L’84% dei diritti consuntivi sono invece nelle mani dell’industraia minera e agropescuaria.
La privatizzazione dell’acqua è solo uno dei molti temi che generano situazioni dove gli interessi economici spezzano la vita di comunitá intere e gli equilibri naturali di interi eco-sistemi.
Nel sito di OLCA (observatorio latinoamericano de conflictos ambientales) si trovano numerose notizie interessanti in merito
http://www.olca.cl/oca/index.htm
un altro conflitto aperto in Cile PASCUA LAMA
Direzione generale delle Acque in Cile
ENDESA
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!