• Cb Apg23, 2010

Caschi Bianchi Russia

Diario di una metamorfosi

Il viaggio come esperienza di passaggio, momento per domandare e decentrarsi, entrare in un processo che prosegue su cammini non percorsi…vale la pena provare

Scritto da Ivan Romoldi

Pensieri impazziti, irrazionali, scorbutici, che si affollano spingendo per una risalita sulla superficie dell’oceano, in maniera irrispettosa e maleducata, per cercare la loro pressione vitale ideale, per fuggire dalle spinte dogmatiche del mondo esterno…

E così rischiano di perdersi, di non afferrare a pieno le emozioni confuse che li stavano filtrando nel corso della risalita, vivendo in maniera quasi inerziale e apatica per quel bisogno inesorabile.

Riemergendo tiri su il fiato e metabolizzi gradualmente la tua esperienza… il sole è sopra di te… emergi in un mondo caldo ed incantato.

Il tempo per protendere il braccio però è brevissimo, ma sufficiente perchè resti indelebile il bruciore sui polmoni… ed il sole ti risucchia a sé in un successivo passaggio di materia.

Stiamo vivendo un viaggio, un passaggio, una metamorfosi; ma è proprio il bruciore conclusivo del passaggio che deve rimanere indelebile nei ricordi, scalfire nel nostro vissuto una prova certa di che cosa vuol dire veramente aiutare e amare un’altra persona.

Ma la risalita non è semplice: è piena di fatiche, di falsi allettamenti dettati da interessi materialistici, di stress e di ipocrisie costruite. La forza che spinge per il raggiungimento del galleggiamento è una forza naturale, connaturata all’uomo e che, dal punto di vista reale si rivive bene nella sete di conoscenza e di spontaneità.

Ora però, in quello che stiamo vivendo oggi, non è sempre possibile tornare a galla, perchè gli attriti di risalita a cui sono state sottoposte molte persone dalla vita sono stati crudeli e laceranti.

E forse loro non torneranno a galla.

Moriranno al ciglio di una strada malmenati dagli stivali delle bande skin head; lasceranno la loro voglia di vivere di fronte alla stessa pagina di un libro, letta e riletta ormai da mesi; daranno in pasto ai furori aggressivi dell’alcool le loro ultime speranze di essere qualcuno; guarderanno dietro alla loro fragilità nervosa e ai loro occhi strabici la stessa scena di sesso più e più volte, sperando che anche a loro un giorno sia concessa.

Non posso pretendere che una ragazza maltrattata e picchiata dal marito, con una figlia e senza soldi assorba i miei slanci di positivismo e capisca che i soldi sono una realtà di benessere solo illusoria. La sua vita per ora l’ha preclusa dalla possibilità di osservare senza filtri la quotidianità.

Non lasciamo che le tossine da stress causate dal pianto continuativo di una bambina semi-abbandonata intossichino i nostri pensieri e il nostro vero istinto naturale di calore, di solidarietà, di amicizia. Buttiamo fuori le tossine con una forte espirazione e cerchiamo di tranquillizzare quella bambina!

La parola capricci non esiste. È una palla che ci è stata propinata da qualcuno che non sapeva come gestirla! Se quella bambina sta piangendo è perchè sta soffrendo. Lei non ne ha colpa, non sa, non merita il nostro sdegno.  Astrakhan, Russia. La nostra casa. Foto di Ivan Rimoldi, 2010.
Astrakhan, Russia. La nostra casa. Foto di Ivan Rimoldi, 2010.
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E forse chissà, il fatto che il giorno dopo trovi le ferite di due sigarette sulla pelle di quella bimba, spente dal padre alcolizzato e psicolabile, ti faranno ben riflettere sul giorno precedente in cui i tuoi timpani e il tuo equilibrio nervoso imprecavano pietà al mondo.

Non voglio cambiare nulla, non voglio convincere nessuno; io non posso fare nulla e non farò nulla… osserverò, starò in loro compagnia e condividerò con loro la pausa del thè.

Vi posso promettere che questa esperienza a lungo termine vi cambierà e vi farà intuire veramente qualcosa di straordinario. Non so ancora esattamente perchè sto dando tutto me stesso in questo progetto, non so ancora esattamente perchè non sono più al giovedì sera a ballare il reggae e perchè non sono il sabato sera in qualche festa Erasmus. So però che qualcosa mi sta ribollendo dentro! E solo per questo ribollimento varrebbe la pena provare.

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