• Cb Apg23, 2009

Caschi Bianchi Cile

In marcia contro Pascua lama

Una marcia per manifestare il dissenso contro il progetto Pascua Lama nella cordigliera: una lotta per la difesa dell’ambiente e delle risorse naturali.

Scritto da Sara Zanni, foto di Thomas Monticelli

“El agua no se vende, el oro no se come…”

Santiago 13 giugno. Il sole scalda l’aria sempre più contaminata di Santiago mentre raggiungiamo l’Estaciòn Mapocho dove si trovano diverse centinaia di persone . Buon segno, sarà la prima manifestazione a partire in orario, come da programma…ma quanti giovani! Chiaro, sempre noi in prima fila a batterci!…mmmhh, però devo ammettere che dopo 6 mesi ancora non mi sono abituata alla stravaganza dei ragazzi di qua, oppure….svelato (e smontato) il mistero: sono tutti in fila aspettando l’apertura dell’expò degli anime giapponesi, ma sì come ho potuto non riconscere tutti questi manga boys e pokemone (1)! I “veri” manifestanti sono all’angolo della piazza, vicino all’uscita della metro, sono di meno, però altrettanto giovani e colorati. Dopo essermi ripresa dalla delusione chiedo a un ragazzo qualche informazione in più sulla marcia di oggi, la VI marcia per la vita e l’acqua contro Pascua Lama…

CHE COS’È PASCUA LAMA? 
Pascua Lama è un progetto di estrazione mineraria della multinazionale Barrick Gold, terza impresa a livello mondiale produttrice di oro. I giacimenti si trovano nella cordigliera delle Ande tra Cile e Argentina, più precisamente il 75% nella terza regione cilena (regione di Atacama) e il 25% nella provincia di San Juan in Argentina. Attraverso l’investimento iniziale previsto ( 1.450 milioni di dollari) si calcola che la compagnia per i prossimi 20 anni estrarrà annualmente 615.000 once di oro, 18,2 milioni di once di argento e 5.000 tonnellate di rame. Il progetto è reso legalmente fattibile dal trattato bilaterale sullo sfruttamento minerario firmato da Cile e Argentina nel dicembre del 1997 (2). L’importanza strategica del progetto Pascua Lama sta proprio nel creare un antecedente nella giurisprudenza che autorizzi qualsiasi multinazionale a sfruttare l’intera cordigliera andina che funge da frontiera tra i due paesi.

I RISCHI AMBIENTALI
La zona dei giacimenti (sul fronte cileno) è conosciuta come Valle del Huasco, municipalità di Alto del Carmen, siamo nella terza regione cilena, il “Norte chico”, zona di transizione tra il deserto del “Norte grande” e il centro, zona fertile del paese. Per estrarre l’oro l’impresa dovrebbe prima rimuovere circa il 3% dei 3 ghiacciai Toro 1, Toro 2 e Esperanza, che già a causa del riscaldamento globale sono diminuiti tra il 50% e il 70% tra il 1981 e il 2000. Santiago, Cile. Ballerini in abiti tradizionali aprono il corteo. Foto di Thomas Monticelli L’impresa pensa di spostare parte del ghiaccio su un altro ghiacciaio vicino, questo senza che ci sia nel progetto una stima di quanto “ghiacciaio” vada perso nel trasporto, nè una spiegazione di come venga trattato il permafrost, roccia “permanentemente congelata”, che sta sotto la superficie.

Un altro rischio ambientale, per il quale, secondo gli oppositori del progetto, la Barrick non ha previsto sufficienti misure di sicurezza, è la contaminazione dell’acqua stessa a causa dell’arsenico presente in forma naturale nella roccia della cordigliera. Trattandosi di una cava a cielo aperto, il rischio si ha quando piove, perchè l’acqua che cade sulla roccia rimossa reagisce con l’arsenico diventando acida. Per ogni tonnellata di minerale estratto restano altre 5 tonnellate di roccia “sterile” estratta che contengono arsenico.

L’IMPATTO SULLA COMUNITÀ
La perdita di un ghiacciaio significa perdita di acqua, bene sempre prezioso, ancora di più in zone semi aride come questa regione. L’acqua proveniente dai ghiacciai viene utilizzata principalmente per la coltivazione di olivi e viti (per produrre olio, olive, uva e pisco, il liquore tipico cileno).
Il progetto metterebbe a rischio l’approvigionamento della valle non solo mettendo a rischio i ghiacciai ma anche prevedendo l’uso di grandi quantità di acqua nei processi chimici per l’estrazione e la lavorazione: ad esempio per produrre 1 tonnellata di rame si utlizzano 320.000 litri di acqua e 2700 litri di ácido solforico.

LA MOBILITAZIONE
Nonostante il progetto sia stato approvato dal CONAMA (Commissione nazionale per l’ambiente) nel 2001, nella comunità locale permanevano forti dubbi sulla sua sicurezza e necessità. Nel 2004 la Barrick ha chiesto un ampliamento dell’aerea di sfruttamento, per il quale era necessario un nuovo studio di impatto ambientale. Tra il 2004 e il 2005 è iniziata la mobilitazione a livello provinciale, nazionale e mondiale che ha provocato l’allungamento dei tempi per l’approvazione del nuovo studio di impatto ambientale. Nonostante ciò il 15 febbraio del 2006 è stato concesso l’ampliamento, ma il progetto non è ancora cominciato a causa di 5 azioni legali in corso e di resistenze sul versante argentino.

La VI marcia in difesa dell’acqua e contro Pascua Lama si è svolta in contemporanea nella capitale Santiago e nella città di Vallenar, capoluogo della valle del Huasco, dove circa 1500 persone hanno manifestato la loro opposizione a un progetto che mette a rischio una delle risorse più preziose per l’uomo e la vita in generale, l’acqua.
“L’acqua non si vende” gridavano i manifestanti, anche se in questo paese si può ed e è sancito pure dalla costituzione (3).

Pascua Lama è forse il più conosciuto dei tanti conflitti ambientali presenti in Cile. Tra i manifestanti a Santiago c’era chi portava cartelli riguardanti altre zone del paese, altre imprese, altre comunità, altri conflitti. Tutti hanno la stessa storia di resistenza e difesa dell’ambiente e delle risorse naturali, viste come bene comune da salvaguardare per le generazioni future, e non come merce in vendita al miglior offerente, perchè “la tierra es de la gente que lucha y la defiende”.

Note:

1. Così vengono chiamati i fans del mondo dei fumetti e film d’animazione giapponesi
2. http://www.minmineria.cl/574/articles-3963_tratado.pdf
3. Art 19, comma 24, Costituzione Politica della Repubblica del Cile del 1980, “los derechos de los particulares sobre las aguas, reconocidos o constituidos en conformidad a la ley, otorgarán a sus titulares la propiedad sobre ellos” (I diritti dei privati sulle acque, riconosciuti e constituiti in conformita alla legge, daranno ai suoi titolari la proprietà su di esse)

Fonti:
Observatorio Latinomaericano de Conflictos Ambientale (OLCA) http://www.olca.cl/
http://www.noapascualama.org/
Sito della Pastoral Salvaguardia de la creaciòn della parrocchia di Nuestra Señora del Carmen, comuna Alto del Carmen. http://www.aguavalemasqueoro.org/

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