• Cb Apg23, 2009

Caschi Bianchi Russia

L’eleganza calmucca e l’emarginazione dei disabili

Elista e le sue strade coperte di fango: c’è chi le attraversa con eleganza, chi invece, in quanto disabile, non può percorrerle perchè mancano le strutture adatte.

Scritto da Caterina Giacco

Sono qui ad Elista da più di tre mesi ormai, con una piccola pausa di quasi 2 settimane, a causa del rinnovo visto.

Elista è la capitale della Repubblica Calmucca, una delle 89 suddivisioni amministrative della Federazione Russa. Una città molto particolare. Ha quest’ aspetto un po’ orientale che incuriosisce. La gente fa finta di non vederti, o si lascia scappare qualche sguardo indiscreto che dice chiaramente : “E mo’ da dove salta fuori questa?”.
La mia tuta e le mie scarpe da battaglia non sono affatto di moda qui, e dopo aver trascorso 3 mesi con gli occhi un po’ addosso, ho deciso di provare a sembrare meno strana. Non esco più con la tuta, metto un jeans. Ma si vede lo stesso che provengo da un altro pianeta.

Qui le ragazze vestono tutte in modo elegantissimo, con tacchi da urlo, borsetta abbinata, capelli in ordine e trucco al punto giusto. E se mettono un jeans, state pur certi che tutto l’ abbigliamento casual indossato è all’ ultimo grido!!

Insomma, fra tacchi da urlo e abbigliamento all’ ultimo grido, provo a passare silenziosamente per le strade, ma niente da fare.

Garadevicosky, Russia. Strada coperta di fango che porta alla scuola di un’accolta. Foto di Caterina Giacco. In questa piccola città, e forse un po’ in tutta la Russia, l’immagine, se non è tutto, per lo meno vuol dire tanto. E dire che spesso molti di loro non hanno i soldi per mangiare e la maggior parte non ha il bagno in casa. Poco importa, qui la barbona sono io.
Questa loro eleganza e il loro orgoglio, a volte esagerati (ma per chi?), credo siano importanti per loro. Mantengono la loro identità in ogni caso.

Mi chiedo come facciano queste donne coi tacchi da urlo ad affrontare il fango che spesso ricopre le strade. Penso, ad esempio, alla strada che porta alla scuola di Erna, la bambina accolta nella casa in cui vivo. Al mattino, quando la accompagnavo, arrivavo sempre tutta infangata, e con i miei scarponi da montagna poi!! Le mamme degli altri bambini, invece, con tanto di gonna e tacchi arrivavano sempre pulite. Non ho ancora capito come fanno questi calmucchi a sorvolare il fango e ad arrivare sempre a lucido! Mistero!
Del resto “La classe non si sciacqua” dice Sconsolata! E loro ne hanno da vendere!

Comunque, a parte il disagio creato a chi può camminare, il fango è un problema insormontabile per chi invece non può contare sulle proprie gambe!
Provate ad immaginare un disabile per queste strade. Non ci riuscite eh? Infatti è un’immagine impossibile.

In tutte e 3 le città russe in cui è presente l’Associazione Papa Giovanni XXIII ( Elista, Astrakan e Volgograd), le strade sono messe più o meno così, impedendo a chiunque sia costretto ad usare la sedia a rotelle qualsiasi movimento.
E non solo. Se anche il povero mal capitato riuscisse ad uscire di casa e ad avvicinarsi al più vicino negozio per comprare il pane, la rampa rimane un miraggio nel deserto! Al massimo si vedono delle rampe senza passamano che servono per far passare i carrelli, mica i disabili!! Tanto loro stanno in casa.

In Russia purtroppo non ci sono molte alternative per i diversamente abili, e chi lo è, o lo diventa, spesso vive segregato in casa. Vi sembra giusto?

Giorni fa ho conosciuto una giornalista calmucca, che ha avuto un incidente nel 1990 e da allora usa la Kaliaska (1). Bhe, la usa in casa più che altro.
Racconta che quando vide per la prima volta una sedia a rotelle, subito dopo l’incidente, pianse per giorni. Sapeva bene che da quel momento la sua casa si sarebbe trasformata un po’ nella sua prigione e che, non potendo uscire, avrebbe perso presto anche il suo lavoro.
Così è stato.

Ultimamente in Tv si parla un po’ di questo problema, e il presidente promette una maggiore attenzione e più impegno nei confronti dei disabili. Mi auguro con tutto il cuore che non siano solo vane promesse, e che qualcosa cambi presto, ma è importante che almeno se ne parli!!

Brad Viktor, un nostro amico frate, missionario qui ad Elista, dice che bisognerebbe mettere tutti i politici su una sedia a rotelle per qualche ora e dir loro : “IDITIE!”(2). Per far provare loro un minimo di quel disagio, per farli sentire prigioneri, dipendenti da qualcun altro, soli, disperati. Beh, non arriverebbero mai a capire veramente cosa si prova.
Tutti noi possiamo solo provare ad immaginarlo … sforziamoci, almeno, di farlo!

Note:

1. sedia a rotelle
2.ANDATE!
3. “non ho spiccioli”

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