Brasile Caschi Bianchi
Un fiume di croci
Una manifestazione nel cuore di João Pessoa vede protagonisti i minori, che scendono nelle strade per difendere i loro diritti.
Scritto da Massimiliano Gipponi
João Pessoa, sono le 8:57 del mattino e in centro c’è più gente del solito. La maggior parte si stringe vicino ad un piccolo camioncino, quale un uomo grida ad alta voce: “Criança não é de rua”.
Incomincia la manifestazione a favore dei bambini che, non per loro scelta, sono costretti a vivere, o meglio, a sopravvivere in strada. Molte sono le associazioni presenti, tutte unite allo scopo di garantire i diritti dei minori e in particolare di questi minori che vivono in strada. La maggior parte dei manifestanti sono bambini, ragazzi e giovani, scesi in strada per far valere non solo i loro diritti ma quelli di tutti i minori di João Pessoa e del Brasile.
Il corteo inizia:
– prima tappa: “L’abbraccio al lago”. I manifestanti abbracciano metaforicamente il lago situato nel centro della città: prendendosi tutti per mano e utilizzando strisce di stoffa colorate come la Bandiera della Pace si dispongono lungo tutta la circonferenza del lago;
– seconda tappa: “Tutti in strada”. Incomincia il vero corteo in strada; i manifestanti dal lago si dirigono alla Piazza dei Tre Poteri per far approvare le loro richieste;
– terza tappa: “Assemblea Legislativa”. I manifestanti si fermano sotto l’Assemblea Legislativa per farsi firmare la carta con le varie richieste e proposte stilate per aiutare i Meninos De Rua;
– quarta tappa: “Palazzo del Governatore”. Anche qui i manifestanti si fermano per farsi firmare la carta, così come nella quinta tappa, il “Tribunale di Giustizia”.
Durante tutto il percorso vengono intonati canti e cori dai manifestanti, che si sgolano per questi bambini. Il corteo poi si conclude sotto la grande statua della piazza con 43 persone e relative croci, che rappresentano i bambini che vivono in strada.
La manifestazione comunque mette in evidenza quanto sia forte il Potere. Infatti è sconcertante che i manifestanti si siano sentiti quasi forzati a dichiarare dati non del tutto corretti: gli organizzatori per far approvare le loro richieste hanno dovuto denunciare solo i bambini che effettivamente vivono e dormono per strada: 43 .
Pultroppo nella capitale paraibana ci sono oltre 1300 minori che passano la loro giornata in strada, alla mercè dei poliziotti, delle organizzazioni criminali, ecc.,cercando di raccimolare qualche Reais per comprarsi da mangiare.
Note:
1. I bambini non sono di strada
GALLERIA FOTOGRAFICA di Masismiliano Gipponi
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