Scritto da Valentina Balbi
Kantolomba – Uno dei compound più grandi della città di Ndola. Case in mattoni e fango con tetti in lamiera ferrosa sorretti da semplici pietre che si estendono per chilometri arroccandosi lungo il fianco di una collina. Bambini che si rincorrono sulle strade fangose, donne che lavano i panni fuori dalle proprie abitazioni. A valle un cancello nero con una scritta variopinta “Rainbow Project”. Ed eccoci ad una delle tante sedi di questo progetto dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Un progetto che abbraccia mille cause, tra cui Centri Nutrizionali, Scuole, Aiuti e Strutture per Ragazzi di Strada. Quando varco quella porticina i miei occhi vedono una ventina di bambini che giocano nel cortile in una pausa dalle lezioni, nella scuola comunitaria del centro. Dietro di loro un gruppo di donne sta preparando il pranzo e tenendo l’incontro settimanale sull’igiene e sanità con alcune mamme del compound. I bambini incuriositi dalla mia presenza non fanno chiaramente che scrutarmi, guardarmi. Qualcuno mi sorride e qualcun altro scappa via un po’ timoroso. Entrano ed escono dalle classi, chi nascondendosi e chi pieno di spavalderia. Ma dopo poco più di un’ora, iniziano ad abituarsi a me ed è proprio li’ che comincio a cogliere frammenti di cuori espressi con piccoli sguardi. Mille visi i cui occhi esprimono curiosità, speranza, paura e gioia tutto in uno solo sguardo.
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