Oggi il giudice Carlos Gajardo ha emanato contro tre ex carabinieri e un funzionario in servizio un verdetto per l’accusa di omicidio dei fratelli Vergara Toledo.
Chi erano e perchè morirono Rafael e Eduardo Vergara? Il giudice Sergio Muñoz, prima di essere nominato ministro della Corte Suprema, si fece carico dell’indagine. Questa è parte della storia che ha ricostruito.
Il 29 Marzo 1985 due giovani di Villa Francia(2) morirono assassinati. Rafael Mauricio (18 anni) e Eduardo Antonio (20 anni) Vergara Toledo si convertirono nel nome di una lotta contro il regime militare. È per loro che oggi, come ogni anno, si celebra il Giorno del Giovane Combattente.
Da piccoli, Eduardo e Rafael, avevano una vocazione politica e sociale. Di fatto, assieme al loro fratello maggiore, Pablo, militavano nel MIR(3). Dopo essersi iscritti al liceo, Eduardo entrò nel “Pedagogico” a studiare Storia, tuttavia, fu espulso per i suoi legami politici. Rafael fu cacciato dal collegio in terza in quanto “volantinatore” e “agitatore politico”.Dal 1982 in poi, la famiglia Vergara Toledo, inclusi Eduardo e Rafael, cominciò una difficile “relazione” con le forze di sicurezza dell’epoca: vari dei suoi membri furono arrestati e la loro casa demolita. Già nel primo semestre del 1984, Eduardo e Rafael vivevano come clandestini, a causa della persecuzione subita da parte dei Carabinieri.
Un fatidico 29 di Marzo
Il giudice Muñoz segnala nel suo rapporto che i fratelli Vergara, assieme ad altri quattro giovani, decisero di realizzare quella che chiamarono «un’azione di recupero del denaro». In altre parole, volevano assaltare una panetteria all’incrocio tra i viali Las Rejas e 5 de Abril.
Il 29 marzo del 1985 il gruppo si divise in due e si divise tre revolver e una pistola, senza contare quella di Rafael. Tuttavia, l’assalto non si realizzò mai. Per la strada i giovani miristi furono intercettati da un furgone dei Carabinieri comandato dal sottotenente Ambler Hinojosa, l’ufficiale Marcelo Muñoz e i secondi caporali Jorge Marín e Nelson Toledo. Avevano pistole di servizio, un fucile SIG, una mitraglietta UZI e un fucile a pallettoni.
Vedendosi messi alle strette i fratelli Vergara decisero di nascondersi in uno dei blocchi di abitazioni, ma furono intercettati da Muñoz e Marín che avevano la mitraglietta UZI e un revolver. Davanti al blocco 972-C si udirono i primi spari. Secondo il racconto del giudice: «Si verifica uno scambio di colpi. Nell’inseguimento c’è un fuoco incrociato, e il caporale Muñoz risulta ferito da un proiettile dei suoi compagni, secondo quanto si apprende dalla perizia balistica». Il carabiniere Muñoz ricevette un colpo nel petto.
A causa di questa sparatoria, Eduardo Vergara Toledo – il maggiore dei fratelli – morì colpito da un proiettile. Rafael, che rimase gravemente ferito, cercò di abbracciare suo fratello steso al suolo, che non reagì.
Da qui in poi la storia diventa vaga. Secondo vari racconti, senza poter camminare per una paraplegia alle gambe dovuta ai colpi, Rafael vennecolpito in faccia e messo sul furgone dei carabinieri. Nella zona si udì uno sparo. Rafael morì per un colpo nella nuca. Aveva 18 anni. Entrambi i corpi furono abbandonati in mezzo alla strada pubblica.
Esami fatti sui cadaveri conclusero che i fratelli morirono per spari alla schiena e alla parte sinistra del corpo. Non furono gli unici.
Quello stesso giorno morì anche la militante del MIR Paulina Aguirre Tobar in un «presunto scontro» con effettivi della CNI(4) e il giorno successivo i professionisti comunisti José Manuel Parada, Manuel Guerrero e Santiago Nattino furono trovati sgozzati.
«Il 29 Marzo del 1985, nei settori popolari di Santiago, la notizia si sparse in un lampo: hanno ucciso Eduardo e Rafael Vergara! I Carabinieri hanno assassinato due dei migliori e più amati elementi della gioventù della zona. L’eucaristia nella chiesa di Jesús Obrero che celebrai il giorno seguente fu la più scioccante che abbia celebrato in quasi quarant’anni di sacerdozio», scrisse Roberto Bolton, sacerdote diocesano, nella sua testimonianza intitolata: «Nella memoria storica degli oppressi». Ai funerali dei fratelli Vergara, un’impressionante quantità di gente accompagnò i feretri da Villa Francia fino al Cimiterio Generale.
Da allora, ogni 29 marzo in Villa Francia e in altri luoghi del paese si celebra il Día del Joven Combatiente. Alcuni lo fanno cantando, altri con proteste che molte volte sfociano in barricate e eventi di grande violenza.
2. Municipalità di Santiago che si trova nella parte Sud-Occidentale della città.
3. Movimiento Izquierda Revolucionario
4. La Central Nacional de Informaciones (CNI) fu creata il 13 di agosto del 1977 con il Decreto Legge 1.878. Questo organismo continuó il lavoro repressivo della DINA (Dirección de Inteligencia Nacional, responsabile dell’assassinio di 2.279 persone e la sparizione forzata di altre 957).
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