Caschi Bianchi Cile

Approvata la legge sulla Responsabilità Penale Giovanile

La nuova legge sarà applicata ai giovani di età maggiore di 14 e minore di 18 anni, e applicherà pene fino a 10 anni di detenzione a seconda dei casi.

Scritto da Marco Coscione (Casco Bianco a Santiago del Cile)

Ero da poco a Santiago. Una sera mi siedo davanti alla televisione ed aspetto il telegiornale: le prime tre notizie raccontano di violenza, delinquenza e gang giovanili che si “aggirano indisturbate” per la città. Le immagini inquadrano un gruppo di ragazzi a volto coperto, giovanissimi, sicuramente minorenni, mentre assaltano un distributore e armati di coltelli si fanno consegnare i guadagni della giornata.
“[…]Da quando è in discussione la legge sulla responsabilità penale giovanile certe notizie si sono moltiplicate, anche se la delinquenza e la sicurezza sono sempre al primo posto nei mass media[…]”, mi dice Alejandro(1).
Il 28 Novembre il Presidente Lagos ha promulgato la legge, la numero 20.084, “che stabilisce un sistema di responsabilità penale degli adolescenti per infrazioni alla legge penale”(2). Entrerà in vigore a partire dal giugno del 2006.
È la prima legge in Cile che regola il sistema di giustizia specializzato per minori tra i 14 ed i 18 anni. Il procedimento legislativo che ha portato all’approvazione è stato molto lungo: il progetto di legge era stato presentato dal governo nell’agosto del 2002, e l’ultimo passaggio si è avuto nell’ottobre di quest’anno, dopo che una commissione mista ha risolto le ultime divergenze tra le due camere.

Appena assegnato alla Casa di Pronta Accoglienza per ragazzi di strada della Comunità Papa Giovanni XXIII a Santiago ho immediatamente ripensato alle immagini del telegiornale ed alle parole di Alejandro. Mi sono chiesto: “ che succederebbe se uno dei ragazzi accolti commettesse qualche reato?”.
Non è facile pensare che un minore, un ragazzo di 15 anni, nel pieno della crescita, della maturazione, possa essere giudicato penalmente per un delitto che spesso, come succede nel caso delle periferie di Santiago, è causato da una situazione di estrema povertà, degrado e di scarsissima educazione. Ma non solo: molti dei ragazzi di strada fuggono dalla propria famiglia perché proprio all’interno di questa si verificano abusi, violenze e maltrattamenti. La responsabilità di quello che può fare un minore, violentato psicologicamente o fisicamente da un parente, quando non si trova in casa ma per strada, dipende da lui?
Eppure il progetto di legge oggi è diventato realtà.
“[…]L’abbassamento del limite di età per la penalizzazione mi ha sorpreso[…]”, afferma Norberto Liwski, Vicepresidente del Comitato per i diritti del Bambino delle Nazioni Unite, intervistato dall’Osservatorio sull’Infanzia cileno. “[…]Si stabilisce un certa tendenza a supporre che abbassando l’età minima penale si migliorerà la sicurezza della popolazione, quando in realtà i dati indicano che la partecipazione ai delitti di adolescenti tra i 14 e 18 anni è bassissima[…]” (3).
Tale legge si inserisce in un quadro più generale di riforma della giustizia che prevede anche altri strumenti: la legge che crea i cosiddetti “Tribunali della Famiglia”, la ristrutturazione organica del SENAME (Servicio Nacional de Menores)(4), la legge sulle Sovvenzioni che regola nuove linee d’azione come gli “Uffici di Protezione dei Diritti, i Centri Residenziali, Programmi e Diagnostico”, ed altre ancora. La legge 20.084 rientra quindi in un più generale intento di modernizzazione della giustizia sui minori, una giustizia che dovrebbe favorire la reintegrazione sociale di diritto degli adolescenti.
Ma la costruzione di nuove carceri per i “futuri nuovi trasgressori della legge” non sembra seguire tale spirito.
Il SENAME è il Servizio Nazionale Minori al quale la Comunità Papa Giovanni XXIII, qui in Cile, presenta ogni anno il progetto della Pronta Accoglienza per accedere ai finanziamenti statali. A partire dal prossimo anno i finanziamenti per la casa passeranno da 180 a 236 euro al mese per ragazzo. E gli operatori della Comunità non nascondono un certo grado di soddisfazione.
Tuttavia se da una parte la riforma generale della giustizia giovanile prevede cambiamenti tecnici e sostanziali, dall’altra lancia un pericoloso campanello d’allarme.
“[…]Ma per chi è fatta veramente questa legge? Non credo che deputati e senatori abbiano pensato ai loro figli mentre la adottavano[…]” aggiunge Alejandro. “[…]Semmai ai ragazzi di strada, i più vulnerabili ed i meno protetti. Penso che ancora una volta si stia guardando alle conseguenze senza pensare alla rimozione delle cause[…]”, un pensiero che accompagna quotidianamente il lavoro della Comunità, in Italia così come in Cile e nel resto del mondo.

Note:(1) Alejandro Duran è il responsabile della Zona Cile Sud della Comunità Papa Giovanni XXIII, ed anche della Casa de Pronta Acogida “Esperanza” dove io e Matteo, un altro Casco Bianco, stiamo svolgendo parte del nostro Servizio Civile Volontario.
(2) “LEY NUM. 20.084, ESTABLECE UN SISTEMA DE RESPONSABILIDAD DE LOS ADOLESCENTES POR INFRACCIONES A LA LEY PENAL”; il testo Della legge è interamente consultabile alla pagina web del Senato Della Repubblica Chilena:
http://appsvr2.senado.cl/prontus_senado/antialone.html?page=http://appsvr2.senado.cl/leyes/publicados.php
(3) http://www.observatorioinfancia.org/
(4) http://www.sename.cl/

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