NONVIOLENZA, CONFLITTO, PROMOZIONE DELLA PACE – La Formazione formatori CCP

L’articolo di Lucia De Smaele, responsabile dell’Ufficio Servizio Civile di Focsiv, sul corso per formatori dei Corpi Civili di Pace al quale sta prendendo parte

Si avvia alla terza settimana di svolgimento il corso di formazione formatori per i corpi civili di pace promossa nell’ambito dell’avvio del primo contingente italiano CCP. Una formazione destinata ai formatori del servizio Civile degli enti che hanno partecipato a questa sperimentazione e che ha l’obiettivo di approfondire le tematiche specifiche di questo tipo di esperienza, con un focus specifico sul ruolo di questo nascente “corpo civile di pace” in aree di conflitto, inteso nelle sue molteplici sfaccettature (sociale, armato, ambientale, etnico, religioso, economico,..).
L’ambizione del corso è quella di fornire ai formatori dei volontari competenze e conoscenze specifiche di peace keeping, peace building, risoluzione dei conflitti, riconciliazione: temi che non necessariamente sono bagaglio di chi, in modo differente l’un dall’altro, promuove il servizio civile in Italia e all’estero. Sarà difficile però poter soddisfare a pieno tale ambizioso obiettivo: il tempo tra la formazione dei formatori e l’avvio dei volontari dei CCP non permetterà a molti di approfondire e fare propri quadri normativi, metodologie specialistiche e di prendere dimestichezza di alcune di queste tematiche. Sarà pertanto opportuno attingere anche ad esperti esterni, a volte agli stessi docenti intervenuti al corso, ai tanti materiali di bibliografia raccolti nel corso delle sessioni formative.
Un’altra criticità che traspare nella formazione formatori è – sembra paradossale avendo a disposizione 100 ore di didattica – non avere il tempo per fornire sia le basi teoriche sia metodologie pratiche di coinvolgimento dell’aula, insieme a strumenti e buone prassi da valorizzare nella prossima esperienza di formazione dei giovani CCP.

Tra gli aspetti maggiormente positivi del corso per formatori CCP la gran varietà di soggetti coinvolti, tra testimoni, docenti universitari, esperti, attivisti, consulenti, ricercatori. Nella varietà di coloro che sono stati e saranno sulla cattedra risiede certamente il merito di offrire tante sfumature diverse dell’esperienza di corpi civili di pace che l’Italia sta costruendo. E tra i grandi costruttori di questo percorso è cruciale citare il professor Papisca, Professore emerito di diritti umani dell’Università di Padova da sempre attivo nella promozione dei diritti umani, in una professione vissuta come missione, resa coerente da un coinvolgimento personale e attivo nello sviluppo di itinerari di pace tra i popoli. Fu lui stesso promotore dell’esperienza dei Corpi Civili di Pace, alla quale ha offerto un grande contributo, non ultimo il suo intervento all’interno di questo corso. Il Prof. Papisca ci ha lasciato ieri, proseguendo in questo appassionato impegno fino al giorno prima della sua morte, confrontandosi con il Prof. Mascia proprio a proposito dei Corpi civili di Pace. Molti sapranno scrivere con maggior competenza dell’importante contributo umano e professionale che ha lasciato, ma certamente sarà doveroso da parte dei formatori, degli Enti e del Dipartimento raccogliere e valorizzare l’impegno profuso circa questa specifica esperienza in modo da trasmetterlo ai volontari CCP in partenza.

Si fa ancor più grande dunque la sfida che i promotori del corso, primo tra i quali il professor Mascia e i suoi collaboratori (tra cui la Dott. Luisa Del Turco che sta svolgendo il faticoso ruolo di tutor d’aula) nell’equilibrare gli interventi e ritagliare spazi di condivisione di un profilo specifico, quello del volontario nei corpi civili di pace, che rimane ancora oggi in via di costruzione.
Gli enti che coraggiosamente hanno deciso di organizzare e sviluppare insieme la formazione generale per ben 82 giovani CCP in partenza si sentono compartecipi di tale sfida ed hanno deciso di affrontarla insieme, dando testimonianza concreta che le diversità (ideologiche, culturale, di approccio) non possono né devono essere di ostacolo per la cooperazione e il raggiungimento dell’obbiettivo comune.

L’auspicio è quello che la sperimentazione di quest’anno dei corpi civili di pace permetta di costruire un profilo che si arricchisca delle visioni di tutti coloro che ne saranno partecipi, le istituzioni, gli esperti, gli enti, i volontari stessi, ma soprattutto le comunità con le quali questi giovani andranno a svolgere il loro servizio nonviolento di costruzione della pace.


Lucia De SmaeleLucia De Smaele vive a Roma, ha una formazione in lingue, studi in selezione e gestione risorse umane, collabora con FOCSIV dal 1999, dapprima occupandosi dello sportello di orientamento sul volontariato internazionale, poi di selezione volontari e formazione. E’ oggi responsabile dell’Ufficio Servizio Civile di FOCSIV

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