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Caschi Bianchi Cile

La notte delle pentole e dei cucchiai di legno (contro i gas lacrimogeni)

La violenza non ferma le manifestazioni degli studenti cileni a favore dell’educazione pubblica e ad accompagnarle c’è anche il rumore del cacerolazo

Scritto da Irene Antonietti, Referente CB APG23 a Santiago del Cile

Doveva essere un giovedi qualsiasi, come mille altri giovedí sul calendario invece no. Giovedí 4 Agosto non è stato un giorno come gli altri per il Cile.
Ci siamo svegliati sapendo che nuovamente, come accade ormai settimanalmente, gli studenti avevano decisio di manifestare per l’Alameda, la Strada principale del Centro di Santiago, anche senza aver ottenuto l’autorizzazione dell’Intendenza municipale.

Sono stanchi ma ancora in piedi, questi studenti che, come ha scritto Eduardo Galeano, mentre lottano per l’educazione stanno educando ognuno di noi. Sono ancora lí nonostante i mesi di lotte, di occupazione, di manifestazioni, di repressione per chiedere che il Governo ponga le prime pietre per i cambi legislativi e costituzionali necessari per garantire che il Cile possa costruire in futuro, incominciando dal presente, una educazione pubblica di qualità, che smetta di essere nelle mani degli interessi economici dei privati.
Non si accontentano delle risposte vaghe del Governo, dei ma, dei se e dei però. Vogliono chiarezza e affidabilità e chiedono un referendum perchè il popolo si possa esprimere.
Per queste e mille altre ragioni si erano dati nuovamente appuntamento in Piazza Italia, ma non sono riusciti ad arrivarci perché le forze dell’ordine hanno incominciato a disperdere i gruppi che arrivavano armati di bandiere e cartelli con idranti e gas lacrimogeni. Una repressione il cui unico effetto è stato scatenare una battaglia campale, che si è sparsa a macchia d’olio in tutta la metropoli con pietre e bastoni lanciati contro i blindati della polizia. Scene che in Cile si ripetono ad ogni manifestazione ma che questa volta hanno messo in mostra una violenza estrema, che si e’ protratta per tutto il giorno fino al calare della notte. Nelle strade del centro, come della periferia hanno si sono accesi i fuochi e costruite le barricate, mentre le strade erano presidiate da carabinieri a cavallo e sorvegliate da elicotteri nel cielo. Uno scenario che a molti cileni  ha ricordato con timore le notti oscure della dittatura, quelle del coprifuoco, delle candele accese per i tagli della luce, quelle  dove l’odore di lacrimogeno impregnava le strade.

E poi d’imporvviso alle 20.30 si sono incomnciate a sentire le pentole suonare. La città è stata invasa da un cacerolazo [1] come non si vedeva da anni. Migliaia di  pentole sono apparse alle finestre, nelle strade, nei quartieri ricchi come in quelli poveri. Migliaia di pentole, che hanno suonato più forte delle sirene dei carabinieri, più forte delle botte e  degli arresti. Migliaia di pentole come grido di disapprovazione per quello che stava accadendo a testimoniare  gli studenti che non erano soli.
Il bilancio della notte è stato di 552 persone arrestate, 29 carabinieri feriti. Secondo le cifre ufficiali, che sembrano non contare le intossicazioni o le manganellate, tra i giovani sono stati solo 2 i feriti. [2]
La mattina si potevano vedere nelle strade le ferite della battaglia notturna, come i segni tangibili che quello che avevamo vissuto non era irreale.
I giorni sucessivi sono trascorsi in una calma apparente tra le dichiarazioni del governo (che non è disposto a cedere) e quelle dei rappresentanti degli studenti univeristari, delle scuole superiori e professori, che chiedono credibilità e risposte più concrete di quelle date finora. Il Ministro dell’Educazione aveva presentato il lunedí precedente la manifestazione una proposta in 21 punti su cui lavorare. Il documento è stato unanimemente rifiutato da studenti e professori perchè non contempla cambi strutturali al sistema educativo e propone solo palliativi, che secondo la maggioranza delle perosne nascondono le radici del problema.
La domenica una nuova marcia ha attraversato pacíficamente le strade del centro e per le prossime settimane sono previste nuove mobilitazioni….
Non ci resta che prendere di nuovo in mano  le pentole e i cucchiai di legno….

Note:
[1] Forma di protestare tipica latinoamericana con pentole, coperchi e cucchiai di legno.
[2]http://www.biobiochile.cl/2011/08/04/gobierno-y-nuevo-balance-552-detenidos-29-carabineros-heridos-y-2-jovenes-lesionados.shtml

Un video da Youtube che racconta quanto accaduto durante la manifestazione…

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